Non è ancora stato invitato a prendere la parola dal podio della grande sala del Palazzo di Vetro di New York insieme a 120 leader mondiali, ma per la prima volta oggi il Parlamento europeo ha preso parte ufficialmente alla cerimonia di apertura dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, la 67esima. Non è molto forse, ma simbolicamente è un passo importante. Il Parlamento però si sarebbe aspettato forse qualcosa di più e ha un po’ snobbato la cerimonia non inviando il suo numero uno, il presidente Martin Schulz (S&D), che oggi aveva un meeting con il suo omologo della Moldavia. A rappresentarlo c’era uno dei vicepresidenti, Othmar Karas (PPE). Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea sono anche loro lì, con un diverso status, e hanno invece mandato nella delegazione per questa sessione dell’Assemblea i due rispettivi presidenti, José Manuel Barroso e Herman Van Rompuy (che parlerà davanti ai delegati), nonché l’Alto rappresentante Catherine Ashton.
Domani comunque Karas farà un intervento in una riunione di alto livello sullo stato di diritto. “Più decisioni transazionali necessitano di un nuovo meccanismo decisionale” ha affermato il vicepresidente del PE che ha chiesto di “parlamentarizzare” le decisioni internazionali che “non possono essere prese dietro le porte ma devono essere democraticamente legittimate”.
“Non solo in Europa, ma in tutto il mondo si può vedere che il diritto internazionale tradizionale ha i suoi limiti. In un mondo sempre più interconnesso, un numero crescente di decisioni transnazionali sono necessarie. Questo è l’unico modo per risolvere i problemi che ci si trova ad affrontare. Secondo il diritto internazionale queste decisioni vengono prese attraverso negoziati e fra i governi nazionali. L’Onu funziona anche in base a questo principio. Ma questo non deve condurre a una furtiva de-democratizzazione. Non ci deve essere alcuna decisione internazionale senza legittimazione democratica dei parlamenti. Ecco perché abbiamo bisogno di nuovi meccanismi decisionali che comprendano i parlamenti, anche a livello delle Nazioni Unite” ha sentenziato Karas.