Direttrice agenzia: Non cambieremo esperti per valutare ricerca
Pubblichiamo qui di seguito stralci di una notizia dell’agenzia di Stampa TMNews che, in esclusiva, ha pubblicato i contenuti e le frasi di un incontro-scontro tra l’autore della ricerca sui tumori provocati nei topi da alcuni Ogm e la responsabile dell’Agenzia europea sulla sicurezza alimentare, che farà esaminare l’indagine da un gruppo composto per almeno la metà da esperti che a suo tempo diedero il via libera al contestato Ogm.
Botta e risposta a Bruxelles, fra Gilles-Eric Séralini, il ricercatore che ha diretto il nuovo, allarmante studio sugli effetti tossici di lungo termine degli Ogm sulle cavie e la direttrice esecutiva dell’Efsa, l’Autorità europea di sicurezza alimentare dell’Ue con sede a Parma, Catherine Geslain-Lanéelle. Séralini era a Bruxelles per presentare la sua ricerca alla stampa, invitato dall’europarlamentare francese Corinne Lepage, proprio lo stesso giorno in cui Geslain-Lanéelle era stata invitata al Parlamento europeo per un’audizione. I due si sono incontrati nei corridoi dell’Eurocamera e Lanéelle ha preannunciato che inviterà Séralini e la sua équipe a Parma, per avere un “dibattito scientifico, fra scienziati” sulla metodologia e le conclusioni dello studio; Séralini ne ha approfittato per chiedere alla direttrice dell’Efsa di cambiare i membri del gruppo di esperti che verificheranno la fondatezza del suo studio, rimuovendo quelli che nel 2009 avevano già dato la loro approvazione al Mais Ogm in questione (il Monsanto Nk603, tollerante all’erbicida Roundup), per evitare che la nuova opinione scientifica sia influenzata dalla loro volontà di non smentire sé stessi. Una richiesta che poco prima aveva fatto pubblicamente anche Corinne Lepage, osservando che, ove restassero al loro posto gli esperti del 2009, vi sarebbe un “conflitto d’interessi evidente, perché sarebbero allo stesso tempo giudici e parte in causa”. La direttrice dell’Efa ha risposto di no: “Intanto almeno il 50% degli esperti sono già diversi da quelli del 2009, e comunque – ha detto Geslain-Lanéelle – in questa richiesta c’è un’incompresione del modo in cui operano i ‘panel’ dell’Efsa: è chiaro che che se ci sono dati e prove scientifiche nuove, gli esperti le devono esaminare e valutare se vi siano conclusioni diverse da trarre, rispetto a quelle a cui erano approdati in precedenza, quando non avevano quelle informazioni. Sono loro le persone competenti, non possiamo certo cambiarli tutti i giorni, sarebbe assurdo”. Alla richiesta di Geslain-Lanéelle di ottenere tutti i dati di base della ricerca, per poterne verificare le conclusioni, Séralini ha risposto di essere pronto a fornire tutte le informazioni, ma a condizione che lo facciano anche le imprese biotech, che invocano spesso la tutela del segreto industriale per chiedere la confidenzialità delle loro analisi, impedendone la verifica da parte degli scienziati indipendenti. Su questo punto la direttrice dell’Efsa si è detta d’accordo, ma ha ricordato che la tutela del segreto industriale è prevista dalla legislazione Ue e imposta dalla Commissione europea, e non dall’Autorità di sicurezza alimentare. I due si sono ritrovati d’accordo poi su una terza questione sollevata da Séralini, e riguardante non gli Ogm, ma l’erbicida Roundup, sempre di Monsanto, di cui sono cosparse le piante di mais transgenico. Il mais Nk603 è geneticamente modificato proprio per poter tollerare il principio attivo dell’erbicida, il Glifosato, che altrimenti gli sarebbe letale. Séralini ha sottolineato che le valutazioni di rischio dovrebbero essere condotte sul Roundup e non solo sul Glifosato – come fa l’industria -, perché “altrimenti non si prende in conto l’effetto dei coadiuvanti”, presenti nel prodotto commerciale, che servono a favorirne la penetrazione nelle cellule. “Ha ragione – ha risposto Geslain-Lanéelle -, deve essere valutata la preparazione commerciale”. Séralini, infine, considera che la sua ricerca dimostri l’inaffidabilità dei test attuali condotti sugli effetti tossici degli Ogm con studi di durata limitata a tre mesi, e chiede che siano prolungati per tutta la durata di vita (due anni) delle cavie di laboratorio. Nel suo studio, infatti, solo dal tredicesimo mese c’è stata un’esplosione di tumori alle ghiandole mammarie e di malattie del fegato e dei reni nei topi nutriti con Ogm (o che avevano assunto il Roundup). La direttrice dell’Efsa su questo non si è sbilanciata: “Esistono – ha ricordato – studi che dimostrano come tre mesi di test siano sufficienti a prevedere gli effetti tossicologici di più lungo termine; ma comunque esamineremo lo studio e poi vedremo”. Parlando con TMNews, più tardi, in risposta a questa stessa domanda e riguardo al tempo che ci vorrà per formulare la nuova opinione scientifica dell’Efsa, Geslain-Lanéelle ha aggiunto: “Abbiamo ricevuto lo studio ieri, lunedì alla nostra riunione settimanale discuteremo il mandato ricevuto dalla Commissione europea, ed entro una decina di giorni dovremmo decidere metodo e calendario per procedere alla nostra valutazione. Noi non abbiamo paura di niente: vedremo se lo studio è ben fatto, se la sua metodologia è robusta, se fornisce dati che non erano stati individuati prima, e se è così non ci saranno tabù, saremo pronti a fare le raccomandazioni che si impongono”, ha assicurato la direttrice dell’Efsa.