L’Ue compie un altro passo verso una maggiore integrazione politica, mettendo i partiti politici del Parlamento europeo sempre di più al centro dell’Europa a ventisette. La Commissione europea propone di riconoscere una personalità giuridica ai gruppi che siedono in Parlamento europeo, e di realizzare uno statuto europeo che definisca meglio la figura e il ruolo dei partiti in ambito comunitario. Lo status giuridico europeo, spiega la Commissione europea, “fornirà ai partiti politici europei il riconoscimento di cui hanno bisogno per operare in modo efficiente e visibile all’interno e al di fuori dell’Europa”. Si tratta di “un notevole progresso per il rafforzamento della democrazia nell’Unione europea”, sottolineano a Bruxelles.
Da anni il Parlamento europeo chiedeva un maggior riconoscimento dei partiti, e finalmente qualcosa si muove. Si tratta di una iniziativa che rientra nella visione che José Manuel Barroso ha dell’Ue del domani: il presidente della Commissione europea da tempo sostiene che i partiti debbano indicare il loro candidato alla guida dell’esecutivo comunitario, mettendo di fatto i gruppi partitici al centro del processo politico e democratico dell’Ue. La proposta della Commissione europea intende innanzitutto conferire ai partiti politici europei una personalità giuridica di livello europeo, eliminando così l’ostacolo principale a cui si trovano di fronte quando operano all’interno degli Stati membri e tra uno Stato membro e l’altro. La maggior parte di essi sono attualmente registrati come associazioni senza scopo di lucro di diritto belga.
In base alla proposta della Commissione europea i partiti politici per diventare soggetti europei dovranno essere registrati su un albo apposito e rispondere a determinate condizioni. Dovranno cioè essere rappresentati in un numero sufficiente di Stati membri dell’Ue, rispettare il principio dell’assenza di scopo di lucro e il rispetto dei valori su cui si fonda l’Unione europea (vale a dire il rispetto dei diritti e i principi fondamentali, tra cui il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti dell’uomo e delle minoranze).
La registrazione del partito politico europeo è il primo passo necessario per ricevere finanziamenti pubblici dell’Ue. Per accedere ai finanziamenti dell’Ue il partito politico europeo dovrà ottenere “almeno un seggio” alle elezioni. I partiti dovranno pubblicare i nomi dei donatori che offrono contributi superiori a mille euro l’anno, mentre il limite annuale delle singole donazioni potrebbe essere aumentato da dodicimila a venticinquemila euro. Previsto l’obbligo per il Parlamento europeo di rendere pubbliche informazioni dettagliate sulle procedure di riconoscimento e finanziamento, compresi i bilanci annuali, gli elenchi dei donatori, degli aderenti ai partiti, o documenti e gli statuti presentati al Parlamento europeo nell’ambito della procedura di registrazione. Per evitare abusi, la proposta chiarisce che i gli eurodeputati sono conteggiati ai fini della determinazione della quota di finanziamento dell’Ue da assegnare al loro partito “soltanto se rimangono nel partito politico europeo al quale è collegato il loro partito nazionale o regionale”.
R.G.