Situazione un poco imbarazzante per Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, uno dei garanti dell’unità dell’Unione, promotore della fratellanza e dell’amicizia. Proprio in casa sua si coltiva invece la separazione, quella del Belgio, prima di tutto. La moglie, signora Geertui Windlers, approfittando del prestigio crescente dello sposo (che già è stato presidente della Camera belga e poi premier per otto mesi) tra i concittadini, ha finalmente deciso di buttarsi in politica, esordendo alle prossime elezioni comunali del 14 ottobre.
Però la signora Gertrude ha messo in imbarazzo Herman, almeno agli occhi degli osservatori internazionali, per i belgi tutto questo è più “normale”: la premiere dame europea ha scelto di candidarsi nel suo esclusivo comune di Rhode-Saint-Genèse, una zona tutta ville e parchi alle porte di Bruxelles (a sud, sulla via di Waterloo), in una lista “mista” che vede al numero due un noto indipendentista fiammingo, che, almeno in passato, non si è fatto scrupolo di chiamare i francofoni “sorci” da “cacciare”, di dichiararsi repubblicano, e di produrre un fotomontaggio del mite re Alberto II con la faccia di Hitler. Non è proprio un compagno di viaggio adatto alla moglie del presidente del Consiglio Ue, si mormora a Bruxelles.
Lla signora Van Rompuy è esponente del partito cattolico CD&V, che in questo comune un po’ speciale si è alleato con il partito indipendentista fiammingo NVA, che è accreditato, nelle Fiandre, di un 35% di voti. Al numero due della lista “mista” c’è questo signor Ludo De Becker primo di altri due candidati tra i primi dieci in lista. Tra le belle cose del Belgio c’è che l’NVA è il principale antagonista del CD&V nelle Fiandre…ma non a Rhode, speciale comune fiammingo, ma a maggioranza francofona (essendo attaccato a Bruxelles), e dove chi parla la lingua di Moliere pur essendo numericamente dominante è formalmente una minoranza, con tutele apposite, ma da 24 anni esprime il sindaco, perché ha più voti. Però il ministro degli Interni delle Fiandre (l Belgio è un regno federale) non ha mai “ratificato” (come prevede una vecchia legislazione, più formale che altro) la nomina di questo come di altri sindaci francofoni in comuni fiamminghi, che però hanno sempre esercitato il loro mandato senza problemi. Capito? Forse no, ma questo è il Belgio, surreale e creativo.
L.R. ©Eunews.it