L’italiano Roberto Gualtieri (Pd-S&D) sarà uno dei negoziatori che si occuperanno di gestire la trattativa per conto del Parlamento europeo sulla road map chiamata “Van Rompuy paper” per il futuro dell’Unione economica e monetaria. Oltre a lui il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha nominato oggi il presidente del gruppo liberale (Alde), Guy Verhofstadt, il deputato tedesco del Ppe, Elmar Broke nonché il Verde, Daniel Cohn Bendit, come sostituto. I tre hanno già lavorato in passato insieme come negoziatori sul trattato per il Fiscal Compact. “Ringrazio Schulz e per la fiducia accordatami. Sono consapevole della responsabilità che comporta, noi negoziatori cercheremo di affermare le posizioni del Parlamento” ha dichiarato a caldo il deputato, che ha poi spiegato gli obbiettivi dell’Aula di Strasburgo: “Riteniamo che una governance dell’eurozona per essere efficace debba essere legittimata democraticamente a livello europeo. Bisogna quindi invertire il trend rispetto all’attuale politica economica gestita a livello intergovernativo e riportarla nel quadro istituzionale dell’Ue rafforzando però le prerogative del Parlamento europeo, unica istituzione in grado di avere una legittimazione diretta”.
“Come socialisti – ha aggiunto Gualtieri – pensiamo che l’unione economica e monetaria debba affiancare alla disciplina di bilancio strumenti europei per la solidarietà. Ai pilastri proposti da van Rompuy dobbiamo aggiungere un nuovo pilastro sociale”. Ma il rischio è quello di togliere ancora potere decisionale ai Parlamenti nazionali come ha già fatto il Fiscal Compact. Un rischio di cui l’europarlamentare del Pd è consapevole: “Oggi il Fiscal compact stabilisce vincoli nazionali ma dà all’Ue il solo compito di regolatore. Cioè riduce il potere nazionale senza dare strumenti efficaci di gestione e livello europeo e questo crea un deficit democratico”.
Una maggiore unione economica, secondo Gualtieri, ha però bisogno di una minore dipendenza del bilancio Ue dai bilanci nazionali: “L’unione monetaria deve contenere elementi di “transfer union” perché ora il bilancio si basa solo su trasferimenti dalle diverse nazioni. E così da una parte alcuni cittadini accusano gli altri Paesi di essere poco solidali e dall’altra alcune nazioni sono scontente perché pensano che a loro sia richiesto sempre troppo. Per porre fine a queste diatribe bisogna fare in modo che i benefici del mercato diventino benefici europei. Perciò abbiamo bisogno di tasse europee che finanzino direttamente il budget Ue come la tassa sulle transazioni finanziarie, la carbon tax e la tassa sull’e-commerce”.
Il gruppo di lavoro sull’unione economica è stato costituito dal presidente dell’Unione europea, Herman van Rompuy, allo scopo di costruire una più “genuina” unione economica. I lavori prevedono consultazioni bilaterali con gli Stati membri e le altre istituzioni Ue e una prima riunione comune che si terrà il 4 ottobre. I negoziatori italiani saranno guidati dal ministro Enzo Moavero, quelli tedeschi dal braccio destro della Merkel, Nikolaus Meyer-Landruit, quelli della Bce da Jorg Asmussen, membro del comitato esecutivo della banca. A tutti i negoziatori è stato distribuito un “issue paper” che pone quesiti sui diversi scenari possibili sul fronte dell’unione bancaria, dell’unione di bilancio, dell’unione economica e della legittimazione democratica.
Alfonso Bianchi ©Eunews.it