Quest’anno l’inverno, dal punto di vista meteorologico, sarà meno rigido. E questo già aiuterà molto. In ogni caso la Commissione europea oggi, con largo anticipo sull’arrivo del freddo, garantisce che l’Europa è attrezzata per affrontare eventuali black-out energetici, soprattutto di gas.
Con l’estate che volge al termine, la Commissione europea inizia a pensare al freddo che verrà, e assicura: non c’è nulla da temere: “Non ci saranno problemi di rifornimento”, ha promesso oggi Marlene Holzner, portavoce del commissario Ue per l’Energia, Gunther Oettinger. “Siamo più attrezzati che in passato per eventuali interruzioni delle forniture energetiche”, ha aggiunto. L’auspicio è che non si verifichi alcuna chiusura dei rubinetti a monte, ma Holzner ha assicurato dell’utilità dei passi compiuti negli ultimi anni e, di conseguenza, di come sia cambiata la situazione per i ventisette paesi dell’Ue. Non si rischia più un inverno senza riscaldamenti, come tre anni fa.
Tre sono le novità rispetto al passato: in primo luogo si è rafforzato l’obbligo per gli stati membri di fare in modo che le compagnie energetiche nazionali abbiano riserve strategiche di gas per trenta giorni, così da poter far fronte a eventuali stop di fornitura. In secondo luogo oggi “abbiamo più gasdotti che in passato”, ha sottolineato la portavoce di Oettinger. In terzo luogo, al fine di uscire dalla morsa russa e dalla dipendenza energetica di Mosca, “stiamo trattando con Azerbaijan e Turkmenistan per ottenere gas da loro”. Holzner non ha dubbi che la ‘carta’ del paese del Caucaso e del paese del Caspio sia la risposta ai problemi energetici dell’Europa: grazie a contratti con Azerbaijan e Turmenistan, ha assicurato la portavoce di Oettinger, “in futuro avremo maggiori fonti di approvvigionamento”. Gli europei possono quindi dormire tranquilli, ma cosa ancor più importante, al caldo. Vedremo.
R.G.