“Solo rafforzando il Parlamento europeo, unico organo democratico legittimato direttamente dai cittadini, potremo liberarci degli euroburocrati e opporci allo strapotere dei mercati finanziari e degli speculatori che drogano gli spread”. Il vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, Gianni Pittella, del Pd-S&D, non usa certo mezzi termini nell’affrontare il tema della crisi economica. Con le elezioni italiane che si avvicinano si dice fiducioso di una possibile vittoria del centrosinistra che “allineerebbe Francia e Italia e permetterebbe di costruire un’Europa dello sviluppo e dell’occupazione” ma, secondo lui, non bisogna fare ancora l’errore di sottovalutare Berlusconi: “È come la Fenice che risorge sempre dalle ceneri. Solo che si tratta delle ceneri dell’Italia”, che rischierebbe di diventare “un protettorato internazionale”.
Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha definito gli spread troppo alti inaccettabili.
“Come era prevedibile il periodo estivo si sta rivelando complesso: gli scambi e i volumi si riducono sui mercati che diventano più vulnerabili ai movimenti speculativi. L’impennata dello spread fino al 27 luglio si iscrive in questa logica”.
Come si sta muovendo l’Europa?
“L’Europa in un primo momento si è mossa in maniera disordinata e inconcludente. Invece di applicare le decisioni concordate al vertice europeo del 29 giugno si è assistito ad una cacofonia che ha aizzato la speculazione. Mi auguro che non si perda ulteriore tempo prima che sia troppo tardi”.
Quali impegni attendono il Parlamento europeo a settembre?
“Dobbiamo zittire la speculazione finanziaria. In questo senso l’approvazione di una disciplina più rigida dei mercati è fondamentale. Il pacchetto Mifid che sarà votato dall’Aula in autunno è importante perché si occupa di strumenti quali il trading ad alta frequenza e la speculazione sulle commodities che vanno regolati senza tentennamenti”.
Quali i provvedimenti che potrebbero permettere di affrontare con maggiore forza questa difficile situazione?
“Bisogna rafforzare ulteriormente il ruolo del Parlamento Europeo in quanto unico strumento direttamente legittimato dal popolo. Il presidente Schulz sta già facendo molto in questa direzione. La risposta alla crisi non può essere decisa nel chiuso di stanze di euroburocrati. Ritengo infatti che solo la forza della legittimazione popolare può dare il coraggio per opporsi allo strapotere dei mercati finanziari. D’altronde senza il popolo e i suoi rappresentanti nessuna costruzione politica potrà mai consolidarsi”.
Con le elezioni italiane che si avvicinano quali crede che siano gli scenari possibili per il 2013?
“Se dovesse prevalere il centrosinistra con la sua tradizione autenticamente europeista si porranno le basi per costruire un blocco politico di progresso mediterraneo che allineerebbe Francia e Italia e che permetterebbe di costruire un’Europa dello sviluppo e dell’occupazione. I dati pubblicati da Eurostat il 31 luglio sono drammatici: oltre il 21% dei giovani europei sono disoccupati. Questa è la vera emergenza altro che spread drogati artificialmente da speculatori allo sbando”.
E se il centrodestra dovesse vincere ancora?
“Se dovesse prevalere la destra eventualmente capitanata da Berlusconi credo che ci troveremmo di fronte ad una situazione esplosiva: il paese non avrebbe alcuna credibilità internazionale e sarebbe costretto a diventare un protettorato internazionale, nel migliore dei casi. Berlusconi è come la Fenice che rinasce dalle ceneri. Il problema è che si tratta delle ceneri del nostro paese. Ma sono fiducioso e penso che tra i nostri concittadini prevarrà la serietà e la responsabilità”.
Intervista raccolta da Alfonso Bianchi ©Eunews.it