Lavorare a un “Mercato unico della sicurezza”, mettendo in comune esperienze e tecniche, standardizzando il più possibile. Lo prevede un piano d’azione della Commissione europea per sostenere un settore che, nonostante la crisi economica ed anzi, forse proprio per questo, è in crescita in tutta Europa. Basta vedere quanto sono salite, in Grecia, le vendite di porte blindate e sistemi di allarme. Ne ha parlato oggi alla stampa il vice presidente della Commissione europea e responsabile per l’Industria Antonio Tajani, spiegando che il piano d’azione ha l’obiettivo di migliorare le performance anche nella gestione dei rischi naturali e di quelli connessi al terrorismo internazionale.
La Commissione vuole un sistema di sicurezza europeo “più integrato, così che diventi più efficiente e più sostenibile economicamente. Con l’integrazione delle tecnologie di sicurezza si risparmieranno molti miliardi”, sostiene Tajani. Il primo passo da compiere è armonizzare norme e procedure di certificazione per le tecnologie del settore, ottimizzando le sinergie tra ricerca sulla sicurezza civile e militare, utilizzando anche nuovi programmi di finanziamento. La Commissione intende presentare due proposte legislative, “una per istituire un sistema di certificazione armonizzato per le apparecchiature di rilevamento aeroportuali, e un’altra per istituire un sistema di certificazione armonizzato per i sistemi di allarme”.
Un mercato frammentato come è oggi, ha spiegato Tajani, “indebolisce la competitività dell’industria europea della sicurezza. Un autentico mercato interno per le tecnologie della sicurezza, è essenziale per rafforzare la posizione della nostra industria del settore, così che possa contribuire alla crescita e all’occupazione”.
L.R.