I ribelli collegati ad al-Qaida nel nord del Mali potrebbero rappresentare una minaccia diretta per l’Europa entro due anni. Si tratta una questione di tempo prima che contagino direttamente l’Europa. “Islamisti supportati da Aqim, l’organizzazione di al-Qaida nel Maghreb islamico, stanno ottenendo il controllo completo della regione, ed hanno accesso ad una quantità enorme di armi provenienti dalla Libia”, sostiene in un suo studio Valentina Soria, analista della sicurezza e della lotta al terrorismo al think tank Royal United Services Institute (Rusi).
“Questo può anche trasformarsi in una minaccia alla sicurezza più diretta per l’Europa, sia consentendo a Aqim di progettare e realizzare attacchi direttamente in Europa o negli Stati Uniti, o per fornire un rifugio sicuro a persone legate a organizzazioni terroristiche, che possono anche ottenere una certa formazione e l’accesso alle armi”, dice ancora l’analista. “Il Sahel è più vicino all’Europa che l’Afghanistan o il Pakistan, ed è facile per le persone provenienti dall’Europa entrare e uscire, e questo fornisce molti vantaggi dal punto di vista logistico per le persone che vogliono collegarsi con Aqim o gruppi simili”.
Ulteriori dettagli sono emersi sulla miriade di gruppi islamisti che operano in Mali. “Mujao” – una propaggine di Aqim nell’Africa occidentale – ha sempre più il controllo del territorio nel paese, dopo aver cacciato il gruppo ribelle Tuareg Mnla ed eclissato il gruppo islamico Ansar Dine.
Il Nord del Mali è sotto il controllo degli insorti da quando il governo è stato rovesciato in un colpo di stato militare in marzo. Ribelli Tuareg – che chiedono uno Stato indipendente, “Azawad”, nel Sahara – inizialmente avevano unito le forze con i gruppi sostenuti da al-Qaida nel Maghreb islamico, e anche Ansar Dine, Mujao e l’organizzazione terroristica nigeriana Boko Haram.
Ma l’alleanza si è rotta recentemente con la lotta scoppiata tra le diverse fazioni. Gli islamisti hanno ora consolidato il loro controllo della regione, respingendo i ribelli tuareg dalla loro ultima roccaforte nella città di Ansogo, lasciando tutta la parte settentrionale del Mali, tra cui Gao – la principale base dell’esercito del Mali – in mani islamiche.
Keita al Maamoun, ambasciatore del Mali negli Usa
The al-Qaida-linked rebels in northern Mali could pose a direct threat to Europe within two years. It is a matter of time before it affects Europe directly.
“Islamists supported by AQIM are now really getting complete control of the region, and huge access to weapons and arms coming from Libya,” said Valentina Soria, a counter-terrorism and security analyst at thinktank the Royal United Services Institute.
“This can well develop into a more direct security threat for Europe – either by enabling AQIM to either plan and carry out attacks directly in Europe or the US, or to provide a safe haven for people connected to terrorist organisations to get some training and access to weapons.”
She added: “The Sahel is closer to Europe than Afghanistan or Pakistan and easier for people from Europe to get in and out, so it provides all sorts of advantages from a logistics point of view for people who want to link up with AQIM and like-minded groups.”
Further details have emerged of the myriad of Islamist groups operating in Mali. “Mujao” – a west African offshoot of AQIM – is increasingly controlling territory in the country, having ousted the Tuareg rebel group MNLA and eclipsed other Islamist group Ansar Dine.
Northern Mali has been under insurgent control since the government was toppled in a military coup in March. Tuareg rebels – who are demanding an independent state of “Azawad” in the Sahara – initially joined forces with groups backed by al-Qaida in the Islamic Maghreb (AQIM) including Ansar Dine, Mujao and Nigerian terrorist organisation Boko Haram.
But the alliance broke down recently with fighting breaking out between different factions. On Thursday, Islamists consolidated their control of the region, driving Tuareg rebels from their last stronghold in the town of Ansogo, leaving the entire northern section of Mali, including Gao – the main base of the Malian army – in Islamist hands.
I ribelli collegati ad al-Qaida nel nord del Mali potrebbero rappresentare una minaccia diretta per l’Europa entro due anni. Si tratta una questione di tempo prima che contagino direttamente l’Europa. “Islamisti supportati da Aqim, l’organizzazione di al-Qaida nel Maghreb islamico, stanno ottenendo il controllo completo della regione, ed hanno accesso ad una quantità enorme di armi provenienti dalla Libia”, sostiene in un suo studio Valentina Soria, analista della sicurezza e della lotta al terrorismo al think tank Royal United Services Institute (Rusi).
“Questo può anche trasformarsi in una minaccia alla sicurezza più diretta per l’Europa, sia consentendo a Aqim di progettare e realizzare attacchi direttamente in Europa o negli Stati Uniti, o per fornire un rifugio sicuro a persone legate a organizzazioni terroristiche, che possono anche ottenere una certa formazione e l’accesso alle armi”, dice ancora l’analista. “Il Sahel è più vicino all’Europa che l’Afghanistan o il Pakistan, ed è facile per le persone provenienti dall’Europa entrare e uscire, e questo fornisce molti vantaggi dal punto di vista logistico per le persone che vogliono collegarsi con Aqim o gruppi simili”.
Ulteriori dettagli sono emersi sulla miriade di gruppi islamisti che operano in Mali. “Mujao” – una propaggine di Aqim nell’Africa occidentale – ha sempre più il controllo del territorio nel paese, dopo aver cacciato il gruppo ribelle Tuareg Mnla ed eclissato il gruppo islamico Ansar Dine.
Il Nord del Mali è sotto il controllo degli insorti da quando il governo è stato rovesciato in un colpo di stato militare in marzo. Ribelli Tuareg – che chiedono uno Stato indipendente, “Azawad”, nel Sahara – inizialmente avevano unito le forze con i gruppi sostenuti da al-Qaida nel Maghreb islamico, e anche Ansar Dine, Mujao e l’organizzazione terroristica nigeriana Boko Haram.
Ma l’alleanza si è rotta recentemente con la lotta scoppiata tra le diverse fazioni. Gli islamisti hanno ora consolidato il loro controllo della regione, respingendo i ribelli tuareg dalla loro ultima roccaforte nella città di Ansogo, lasciando tutta la parte settentrionale del Mali, tra cui Gao – la principale base dell’esercito del Mali – in mani islamiche.
Keita al Maamoun, ambasciatore del Mali negli Usa
The al-Qaida-linked rebels in northern Mali could pose a direct threat to Europe within two years. It is a matter of time before it affects Europe directly.
“Islamists supported by AQIM are now really getting complete control of the region, and huge access to weapons and arms coming from Libya,” said Valentina Soria, a counter-terrorism and security analyst at thinktank the Royal United Services Institute.
“This can well develop into a more direct security threat for Europe – either by enabling AQIM to either plan and carry out attacks directly in Europe or the US, or to provide a safe haven for people connected to terrorist organisations to get some training and access to weapons.”
She added: “The Sahel is closer to Europe than Afghanistan or Pakistan and easier for people from Europe to get in and out, so it provides all sorts of advantages from a logistics point of view for people who want to link up with AQIM and like-minded groups.”
Further details have emerged of the myriad of Islamist groups operating in Mali. “Mujao” – a west African offshoot of AQIM – is increasingly controlling territory in the country, having ousted the Tuareg rebel group MNLA and eclipsed other Islamist group Ansar Dine.
Northern Mali has been under insurgent control since the government was toppled in a military coup in March. Tuareg rebels – who are demanding an independent state of “Azawad” in the Sahara – initially joined forces with groups backed by al-Qaida in the Islamic Maghreb (AQIM) including Ansar Dine, Mujao and Nigerian terrorist organisation Boko Haram.
But the alliance broke down recently with fighting breaking out between different factions. On Thursday, Islamists consolidated their control of the region, driving Tuareg rebels from their last stronghold in the town of Ansogo, leaving the entire northern section of Mali, including Gao – the main base of the Malian army – in Islamist hands.