Anche la Svezia risente della crisi, tanto da necessitare una piccola assistenza economica dell’Ue. Nessun nuovo caso Grecia, per carità, alla patria di Ikea si dà solo un’assistenza a quelle persone che hanno perso il lavoro e che hanno bisogno di ritrovare un’occupazione. E’ quanto propone la Commissione Ue, che attraverso il fondo per la Globalizzazione europeo intende dare 4,3 milioni di euro ad ex-dipendenti di AstraZeneca, la casa farmaceutica anglo-svedese attualmente in difficoltà. Una decisione presa ufficialmente oggi e che adesso sarà al vaglio di Parlamento e Consiglio europeo.
AstraZeneca è attiva nel settore della ricerca e della produzione di farmaci. Produce, tra le altre cose, il Nexium, prodotto utile per chi soffre di gastrite cronica e di reflussi di succhi gastrici. Nel 2011 l’azienda ha avuto un fatturato di “solo” 33,6 milioni di dollari, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. In Svezia il gruppo ha deciso di chiudere, causa crisi, i centri di ricerca di Lund e Umea, e di ridurre l’attività dei centri di Molndal e Sodertalje, tagliando complessivamente 987 posti di lavoro. Una situazione che aveva indotto le autorità svedesi a rivolgersi a Bruxelles, che oggi ha deciso di accogliere le richieste, anche se non completamente: gli aiuti saranno rivolti solo a 700 dei 987 disoccupati, quelli cioè “con più difficoltà a trovare un nuovo lavoro”, spiega l’esecutivo comunitario. Una decisione presa per la consapevolezza che “l’industria farmaceutica sta attraversando un momento significativo di cambiamenti”, commenta Laszlo Andor, commissario europeo per il Lavoro e le Politiche sociali. L’auspicio, aggiunge, è che questi 4,3 milioni di aiuti “possano aiutare la transizione di questi lavoratori verso un nuovo lavoro”.