Un buon investimento ora è comprare immobili a Francoforte. Appartamenti, garage, ville, locali per la ristorazione tra qualche mese andranno a ruba nella fredda città tedesca. Lo assicurano ben informate e qualificate fonti europee che stanno lavorando al dossier sulla Vigilanza bancaria unica.
Questo sarà il primo passo verso l’Unione bancaria vera e propria e la Commissione europea, confermano le fonti, sta lavorando intensamente per dare un via libera politico agli uffici entro luglio, per poi presentare una proposta legislativa all’inizio di settembre ed avere l’organismo in funzione per dicembre o inizio gennaio, con la speranza, espressa in maniera forse un po’ retorica, che ci stiano tutti i Ventisette. Si tratta di un cammino a tappe forzate, che brucerà ferie ed energie, perché tante, ma tante cose sono ancora da definire. L’unica certezza è che alla Banca centrale europea, a Francoforte, i dipendenti aumenteranno in maniera significativa, anche se i suoi funzionari non dovranno garantire la vigilanza quotidianamente. Mario Draghi, e prima di lui Jean-Claude Trichet hanno tanto lavorato a questo obiettivo, che ora sembra a portata di mano. Anche perché il fondo salvastati permanente Esm, che dovrà anche salvare le banche ricapitalizzandole, potrà farlo solo quando la Vigilanza europea sarà in funzione e quindi c’è, da parte di molti, una certa sollecitudine a chiudere presto.
In quanti ci staranno non è ancora certo. I diciassette dell’euro più chi? Saranno 25, saranno 27? Difficile dire. A Bruxelles il governo di Londra sta già facendo il diavolo a quattro. Non può impedire, non vuole neanche farlo, che la Vigilanza nasca, ma si tratta di una decisione da prendere all’unanimità, e dunque gli uomini di David Cameron stanno già lavorando per inserire nella proposta delle garanzie, come la non discriminazione sulla localizzazione delle banche, e, in particolare, sui diritti di voto, perché Londra non si trovi, dovesse aderire, sempre sola (o quasi) contro tutti e dunque sconfitta. Vuole insomma un diritto di veto, più o meno pesante e pensa a sistemi di doppie maggioranze o maggioranze qualificate. Aleggia anche un possibile ricatto. Questo lavoro sulla vigilanza, se andrà proprio bene, potrà portare a una modifica dei Trattati: e se Cameron decidesse, o fosse costretto, a quel punto ad indire un referendum in Gran Bretagna?
Tema difficile nell’elaborare la proposta è poi quello dell’autonomia della Bce. La Banca ha, in base ai Trattati, una assoluta indipendenza da ogni altra istituzione nello svolgere i compiti che ora le sono assegnati (mentre, si fa notare a Bruxelles, gli uomini e le donne di Francoforte sono presenti in ogni comitato, consiglio o organismo Ue, sono molto potenti insomma); la stessa indipendenza però non può averla in materia di vigilanza, almeno nei confronti del Parlamento. A qualcuno, in qualche modo, il Draghi vigilante, che avrà poteri estremamente intrusivi, dovrà rispondere. E i deputati non si fanno scippare facilmente i loro poteri. Dovranno anche essere riviste le norme che regolano l’Agenzia europea sulle banche Eba (che potrebbe diventare la sede delle risoluzione dei conflitti in materia di vigilanza), quelle sulla garanzia dei depositi, sulla risoluzione delle crisi, sui livelli di capitale di sicurezza. Insomma, un lavoro enorme, da fare in un paio di mesi, equilibrando anche le richieste diverse che ogni paese avanzerà e che nella capitale belga sono già attese. Anche perché esigenze diverse esistono, i sistemi bancari non sono tutti uguali. Si fa notare ad esempio come in Est Europa in sostanza le banche siano o di Unicredit o austriache.
Poi c’è il problema di quali saranno le banche vigilate centralmente? Si dice quelle “sistemiche”, ma si è scoperto che molte lo possono essere, anche se sono piccole o locali, come Bankia, che ha rischiato di far saltare il sistema spagnolo e a cascata tanti altri. C’è poi il fatto che la Francia ha poche e grandi banche, la Germania poche grandi e tante piccole, si sentirebbe uno squilibrio nei controlli. Si finirà, forse, per dare alla Bce la vigilanza su tutte, delegando le autorità nazionali per il lavoro “day by day”, e da Francoforte potrebbero partire dei funzionari per verifiche periodiche a sorpresa, o per chiarire qualche problema che emerge. Ed è qui che aumenterà il personale della Banca centrale europea e dunque la richiesta di alloggi (di pregio) a Francoforte: le banche in Europa sono 8.300, quelle dell’area euro 6.140…
Lorenzo Robustelli ©Eunews.it