Nell’Unione europea ci sono 33,3 milioni di cittadini, il 6,6% della popolazione totale dei ventisette paesi membri, senza la cittadinanza delle stato in cui vivono e lavorano. Sono gli “stranieri” dell’Ue, persone provenienti da paesi esterni all’Unione (20,5 milioni, pari al 4,1% di tutti i residenti), e da altri stati membri (12,8 milioni di persone, il 2,5% della gente che vive in Ue). Lo rileva l’Eurostat, nello studio sulla popolazione europea nel 2011 diffuso oggi. Dall’indagine emerge che il Lussemburgo è il paese che richiama, in percentuale, il maggior numero di europei e di extra-comunitari (il 43% della popolazione totale interna è costituita da cittadini con altra nazionalità: il 37,2% dell’immigrazione è comunitaria, il restante 5,9% costituita da extracomunitari). Dietro il granducato seguono Cipro (20% della popolazione nazionale straniera, formata da un 12,5% di europei e un 7,5% di extracomunitari) e Lettonia (17% della popolazione nazionale straniera, 0,4% di europei e un 16,6% di extracomunitari). Il paese baltico è il primo di quei paesi che attira più extracomunitari che cittadini e lavoratori di altri stati dell’Ue. Un fenomeno che, dato il numero più elevato di persone di provenienza extra-Ue rispetto a quello in movimento da e tra stati dell’Ue, riguarda un po’ tutti.
Così anche Germania e Italia subiscono immigrazione da paesi al di fuori della “zona a ventisette”: in Germania nel 2011 c’era un 3,2% di stranieri Ue (oltre la media europea del 2,5%) e un 5,6% di stranieri extra-Ue (contro la media Ue del 4,1%). Diversa la situazione per l’Italia: nel nostro paese lo scorso anno c’erano 1,3 milioni di stranieri europei, il 2,2% della popolazione nazionale (meno della media Ue di 2,5%, il che concorre a dimostrare che non attiriamo lavoratori qualificati), contro 3,2 milioni di stranieri extracomunitari (il 5,3% del totale degli italiani, più della media Ue del 4,1%). Gli europei che hanno dovuto spostarsi all’interno dell’area Schengen hanno scelto come nuovi paesi di residenza Lussemburgo (37,2% del totale della popolazione), Cipro (12,5%), Belgio (6,8%) e Irlanda (6,5%), i soli quattro paesi Ue a registrare una più alta migrazione comunitaria di quella extra-comunitaria. Malta è il solo paese in perfetto equilibrio: dei 20.000 immigrati che ha al proprio interno metà sono europei e metà extra-comunitari.
Renato Giannetti ©Eunews.it