“Io sono un europeista ultra convinto”. Giorgio Squinzi si presenta così a Bruxelles, alla sua prima assoluta nella capitale europea. Da quando ha assunto la guida di Confindustria, una settimana fa oggi c’è stato il suo debutto nella capitale dell’Unione. Dove incontra subito Jose Manuel Barroso, uno dei padroni di casa. A lui e alla platea del ‘Mission growth’ forum rivolge inviti a non mollare. “Superare la crisi richiederà sacrifici, ma non dobbiamo arrenderci”. Per questo occorre salvare la Grecia, e fare in modo che resti ad ogni costo nell’Euro. “Non c’è un problema greco – insiste Squinzi – , si pone un problema di tenuta dell’Europa”. Per questo “servono risposte europee”. Nessuna “cacciata” degli ellenici dal club della moneta unica, perché “altrimenti sarebbe un fallimento di tutti”.
Il neo-presidente di Confindustria non ha dubbi: non è il momento di divisioni o di ridimensionamenti dell’Ue. Semmai occorre continuare con il processo di integrazione. “Ritengo che la soluzione ad ogni problema sia quella degli Stati Uniti d’Europa”. Indicazioni politiche Squinzi non ne dà: le riforme istituzionali non le menziona, ma invoca una governance economica e monetaria più incisiva, indicando nel presidente della Bce il centro di questa politica. “Credo serva una Banca centrale europea forte”, più forte di com’è adesso. E poi serve “un maggior coordinamento delle politiche energetiche e delle politiche di welfare”. Da Squinzi poche ma precise indicazioni alla classe politica, ma tutte rispondenti allo stesso credo: “La soluzione è quella degli Stati Uniti d’Europa”.
Emanuele Bonini ©Eunews.it