Accidenti alla distrazione. Per un soffio, per un attimo di sfortunata disattenzione, Mario Monti ha perso la sua prima sfida parlamentare a Bruxelles. La storia ha qualche aspetto fumoso, e in politica difficilmente le cose accadono davvero per caso, soprattutto quando protagonista dell’evento è il super navigato Mario Mauro, capodelegazione del Pdl al Parlamento europeo, che ha ha rischiato di diventare anche presidente dell’Assemblea. I protagonisti sono anzi due, c’è anche Alfredo Pallone, portavoce del gruppo di Mauro un altro che non è entrato ieri in Parlamento.
Eppure, mentre si votava ieri in Commissione economica il “two pack” e si stava per esaminare un emendamento a firma proprio di Mauro e di Roberto Gualtieri, del Pd sullo scorporo di 2/5 degli investimenti dal deficit, i due pdiellini si sono distratti. Si era reso necessario un rinvio del voto su questo bell’emendamento bipartisan, perché si era capito che ancora mancava il consenso, ma che lo si sarebbe potuto trovare avendo qualche momento in più. Voto per il rinvio, Mauro e Pallone votano contro. Sorpresa, imbarazzo, scandalo, qualche accusa di “tradimento”, poi il capogruppo berlusconiano, che è noto per essere una persona per bene, rivendica la buona fede e l’errore tecnico, “ci siamo sbagliati”, proclama e da qual momento in poi, per farsi perdonare, vota sempre insieme ai socialisti. Però il voto clou arriva troppo presto, e l’emendamento va sotto, di soli tre voti, ma va sotto. Ora si dovrà ricominciare tutto per l’Aula, con la speranza che non ci siano nuovi gruppi di distratti, come è successo ieri.