Il piano lacrime e sangue imposto alla Grecia spiega il risultato elettorale nel paese ellenico? Se lo domandano in molti, a Bruxelles. L’ascesa di Alba dorata, partito di estrema destra di matrice neo-nazista, per la prima volta nella storia della Grecia in Parlamento, per alcuni non è casuale. La domanda posta alla Commissione europea è tanto semplice quanto netta: “C’è una correlazione tra il programma della Troika e l’esito elettorale in Grecia?”, domanda un cronista greco in conferenza stampa. “Non sono in grado di analizzare la situazione politica”, la risposta di Pia Ahrenkilde – Hansen, portavoce della Commissione Ue. Tradotto: non posso dirlo, nel senso che se lo dico mi licenziano. Ma certo “non sono in grado di analizzare la situazione politica” non è un no. La risposta fornita lascia dunque ampi margini di dubbi sulla posizione di Jose Manuel Barroso e la sua squadra.
In Grecia la situazione è tragica, come dimostra il numero di suicidi legati alla crisi e alle misure che stanno colpendo tutte le fasce sociali che aumenta vertiginosamente. Anche il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha nei giorni scorsi citato proprio il caso greco dicendo di non voler vedere in Italia gli stessi fenomeni di gente che si toglie la vita per la perdita del lavoro o il taglio dei salari.
Il popolo greco ha mandato un messaggio chiaro, di netta bocciatura al rigore e all’austerity voluti dall’Europa e da quelle forze politiche di casa che l’hanno messo in atto, nel rispetto di accordi presi oramai non sa sa più neanche da chi, vista la velocità con la quale nascono e muoiono i governi e spariscono dalla scena politica i ministri. Il risultato è l’avanzata è degli euro-scettici. L’Ue però fa spallucce. “La Grecia è un paese indipendente, sovrano e democratico”, il commento di Ahrenkilde – Hansen. Insomma, se vincono i neo-nazisti poco male: è la democrazia. E oggi la Commissione “prende atto” del voto, senza un commento. Anche se, solo la scorsa settimana, proprio dallo stesso pulpito, venne un pesante attacco contro “le forze estremiste e populiste” che vogliono “distruggere il progetto europeo”. Ma anche qui, come con i cinesi giovedì scorso: se le forze antidemocratiche sono troppo vicine al potere, meglio sorvolare.
Emanuele Bonini ©Eunews.it