E’ un momentaccio per la Direzione generale agli Affari interni dellla Commissione. C’è molto lavoro, le crisi su questo fronte si accavallano; c’è molta politica, anche le elezioni hanno dato del lavoro sul fronte Schengen, e ci sono forse pochi funzionari. Che il Direttore generale Stefano Manservisi mette sotto pressione. Troppo secondo i sindacati. E si è aperto da qualche settimana un braccio di ferro, con le organizzazioni dei lavoratori che scrivono lettere su lettere al capo, lamentando che non è possibile spremere come limoni i dipendenti, che oltre un certo numero di ore e di dossier non si può andare, che la situazione è stressante, che alcunoi lavoratori ne risentirebbero sul piano fisico e mentale. I dipendenti comunitari sono poi molto seccati per riunioni convocate nel tardo pomeriggio o addirittura nella serata, quando si potrebbero tenere, pare, anche la mattina, quella prima o quella dopo. Manservisi ha risposto alle accuse, ma pare che non ci senta bene da questo orecchio, tranne aver ammesso che forse c’è un eccesso di riunioni in tarda ora. Il sindacato però non ci sta, vuole impegni concreti, e proprio alla fine della scorsa settimana è arrivata al Direttore Generale un nuova lettera di messa in mora. La sfida continua.
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