E’ bravo, quindi meglio mandarlo via. Luca Giansanti è agli sgoccioli come ambasciatore presso il Cops (Comitato politico e di sicurezza dell’Unione europea), perché a breve dovrà trasferirsi a Teheran, già sede di esordio nella sua carriera diplomatica, dove è stato nominato ambasciatore.
A Bruxelles è voce diffusa che il ministro degli Esteri Giulio Terzi non abbia mai amato Giansanti. Dall’alto della sua catena di insuccessi in politica estera, l’umorale ministro ha dunque deciso bene di penalizzare un buon diplomatico mandandolo ben lontano da dove sta ben operando. A Teheran Giansanti avrà poco da fare, oltre ad esibire il suo titolo di rappresentante italiano. Le sanzioni hanno praticamente chiuso le relazioni tra l’Italia (e tutta l’Ue) e l’Iran, non ci sono più aziende italiane da promuovere, lo spazio di azione è minimo. Se l’area si scaldasse potrebbe anche essere richiamato a Roma. Un buon modo di buttare al vento un buon diplomatico. Forse Terzi è invidioso del fatto che il più giovane Giansanti ha già ricevuto la Legion d’Onore e lui no?