l dibattito di mercoledì 18 al parlamento europeo sulla crisi dell’Eurozona si annunciava come l’offensiva finale contro l’Europa senza coraggio. E’ stato un inutile balletto di cui non resterà traccia. Le pagelle della giornata aiutano a capire perché.
I tre big
Daul (PPE) Un apostrofo grigio fra le parole “du’ palle”.
Swoboda (S&D) Chi?
Verhofstadt (Alde) Efficace e graffiante. Ma rischia di diventare una caricatura come Cohn-Bendit
Gli italiani
Borghezio (Lega) Lui dice “fuori dall’Euro!”. Noi gli diciamo “fuori dall’Europa”
Pallone (Pdl) Per gli eurobond senza la mutualizzazione. E per i grassi senza colesterolo.
Pittella (Pd) Istituzionale, vola alto, e a terra si vede sfocato.
Angelilli (Pdl) Istituzionale. Per una volta non parla dei balneari.
Mauro (Pdl) Molto politico. Efficace.
De Dominicis (Pd) Efficace e di sostanza.
Gultieri (Pd) Lucido. Propone di non contare gli investimenti nel computo del debito.
Gli altri
Barroso. Fra le tante parole lascia cadere qualche idea come la mutualizzazione del debito.
Rehn. Coerente col vuoto generale. A meno che in una frase ci sia veramente l’ipotesi di più crescita e meno rigore.