Si profilano tempi duri per i portafogli dei dipendenti delle Istituzioni dell’Unione europea e per l’Amministrazione comunitaria. Come noto questo esercito di circa 40mila persone oltre ad avere ottimi salari ha anche un ottimo trattamento fiscale, grazie al quale, ad esempio, riescono a non pagare le tasse su un eventuale affitto percepito in Patria. Se comprano un’auto non pagano l’Iva. In sostanza non pagano quasi nulla di tasse. Anche le Istituzioni hanno trattamenti di favore nei confronti dei loro fornitori, l’Iva non è sempre dovuta, ad esempio.
Chi ci rimette è, in primo luogo, lo stato belga, che guadagna ben poco da questo esercito di dipendenti comunitari e dai tanti palazzi che questi occupano. In questi periodo però il governo del regno è sottoposto a forti pressioni da parte della Commissione perché metta ordine nei suoi conti pubblici. Elio Di Rupo e i suoi ci stanno lavorando, ed hanno anche deciso, tra l’altro, di dire basta ai privilegi comunitari, per raccogliere un po’ di fondi. A quanto è trapelato in questi giorni è stato messo a punto un disegno di legge con il quale, lavorando di lima nei Trattati europei che regolano il regime fiscale, si imporranno tasse anche alle Istituzioni Ue e ai loro dipendenti. “Molte esenzioni esistono de facto – spiega un funzionario belga – ma non hanno fondamento nei Trattati. E’ su queste che lavoriamo”.