Creare una “lista nera” europea delle Pubbliche amministrazioni che non rispettano i termini di pagamento verso i loro fornitori. Lo propone la deputata europea della Lega Mara Bizzotto. Sarebbe una scelta di messa all’indice, di pubblica denuncia verso quelle amministrazioni che, sempre più spesso, stanno portando al fallimento aziende sane verso le quali non vengono onorati i debiti.
Mara Bizzotto
“Dall’inizio dell’anno sono 23 gli imprenditori italiani che si sono tolti la vita a causa della crisi economica e di questi ben 9 sono avvenuti in Veneto. Una scia di sangue che, come hanno denunciato le Associazioni di categoria, è legata a fattori quali le tasse sempre più pesanti, la stretta creditizia, la mancanza di liquidità e i ritardi dei pagamenti da parte, soprattutto, delle Pubbliche Amministrazioni”, spiega Bizzotto. “Per questo ritengo doveroso che venga creata una black-list europea che segnali gli enti mal pagatori, ovvero quelle amministrazioni pubbliche che pagano male e in ritardo le imprese fornitrici”.
Secondo la deputata con la creazione di questa black-list su scala continentale, le piccole e medie imprese, prima di partecipare ad una gara d’appalto, “conoscerebbero preventivamente l’affidabilità dell’interlocutore e i rischi che andrebbero ad assumersi”. Tra il 2008 ed il 2011 hanno fallito oltre 39.500 imprese, “un terzo delle quali – sostiene Bizzotto – proprio a causa del ritardo dei pagamenti. Insomma, siamo arrivati al punto in cui sono i creditori a fallire e non i debitori, e questa è un’altra insopportabile vergogna tutta italiana”.
Secondo i dati recentemente diffusi, i tempi di pagamento oscillano tra un minimo di 92 ed un massimo di 664 giorni e l’entità dei ritardi mediamente accumulati in Italia è quasi il triplo rispetto a quanto si registra nel resto dell’Unione Europea: mediamente 186 giorni contro i 67 che si contano a livello europeo. La presunta esposizione debitoria della Pubbliche Amministrazioni ammonterebbe a circa 70 miliardi di euro (una somma pari al 4 per cento del PIL nazionale).
Una direttiva europea del 2011, la cui entrata in vigore è prevista per marzo 2013, prevede un’azione per contrastare i ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione. In particolare le disposizioni stabiliscono che gli enti pubblici debbano pagare entro 30 giorni (o, solo in circostanze del tutto eccezionali, entro 60 giorni) i beni ed i servizi che hanno acquistato dalle imprese. Inoltre viene garantita una maggiore trasparenza: gli Stati membri saranno infatti tenuti a pubblicare i tassi applicabili agli interessi di mora. Il commissario europeo all’Industria, Antonio Tajani, ha più volte sollecitato i governi, e quello italiano in particolare, ad accelerare l’entrata in vigore delle nuove norme. Anche secondo Bizzotto “è opportuno che il Governo Monti faccia l’impossibile per velocizzare l’entrata in vigore di questa direttiva, evitando, in questo modo, il pericolo sempre più incombente che le nostre imprese siano costrette a fallire per i mancati pagamenti di uno Stato che, a tutti gli effetti, è diventato il primo evasore”.
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