Bruxelles – Flessibilità, semplificazione e riduzione dei modelli contrattuali, contrattazione aziendale. Sono le linee portanti della “Comunicazione” sul mercato del lavoro che la Commissione europea presenterà mercoledì, e che Eunews.it è oggi in grado di anticipare. Il documento, oggi, è di 21 pagine, nelle quali si danno indicazioni ai governi sulle linee da seguire, secondo l’esecutivo comunitario, per ottimizzare i livelli occupazionali.
La situazione della disoccupazione è drammatica in quasi tutta l’Unione europea, e penalizza in particolare i giovani. La Commissione consiglia dunque di coordinare le politiche nazionali “identificando gli esempi di flexicurity e gli strumenti che hanno aiutato ad affrontare la crisi”. La “flexicurity” è un’invenzione europea che vuol dire sviluppare politiche che nel contempo favoriscano la flessibilità ed assicurino una certa sicurezza per i lavoratori, aiutandoli restare nel mercato del lavoro ad ogni età, sostenendo la formazione permanente, introducendo ammortizzatori efficienti. “L’idea – scrive la Commissione – è di aiutare gli outsiders che hanno contratti a breve termine o irregolari o sono proprio disoccupati (molti dei quali sono donne, giovani e migranti) a trovare lavoro con situazioni contrattuali stabili. Nel contempo la flexicurity vuol dire aiutare gli insiders che hanno lavori permanenti a prepararsi a cambiare lavoro in caso di crisi dovuta a cambiamenti nell’economia”. Obiettivo generale deve essere quello anche di “sostenere l’eguaglianza di genere, favorendo la riconciliazione tra lavoro e famiglia (ad esempio con tempi di lavoro flessibili)”.
Naturalmente ogni Stato “deve adottare misure fatte su misura per la siua situazione specifica”, ma l’indicazione è quella flessibilità e riduzione della frammentazione dei tipi di contratto. “Le maggiori perdite di posti di lavoro – osserva Bruxelles – sono state registrate nei mercati del lavoro più segmentati e in gran parte a spese dei giovani che hanno la parte più ampia dei contratti a termine”. Secondo la Commissione poi “ci sono le prove che i paesi che hanno riformato i loro sistemi, ad esempio spostando gli interventi dalla protezione nel posto di lavoro ad un aumento delle indennità di disoccupazione, hanno offerto una migliore tutela dell’occupazione e facilitato l’assestamento del mercato del lavoro”. L’esecutivo comunitario propone inoltre di valorizzare la contrattazione “a tutti i livelli, incluso quello aziendale”, che, dicono a Bruxelles, “contribuirà allo sviluppo della flexicurity”.
L.R. ©Eunews.it