Bruxelles – Per una storia di biciclette comprate e vendute Eddy Merckx è accusato formalmente da un giudice belga di corruzione. Il più grande sportivo della storia del Belgio, il “più forte” ciclista della storia, come fu definito, è davvero un corruttore? Se è vero sarà un bel problema per il regno. Nel 1996 è stato creato barone dal re, le sue biciclette storiche sono esposte nei musei, il suo volto appare in tante campagne sociali. A lui, che ha 66 anni ed è ben vivo, sono state intitolate una scuola, una stazione della metropolitana e, naturalmente, un velodromo. E’ un monumento, un esempio per tutti i belgi, nonostante le sue storie di doping. Ora tutto potrebbe crollare per una questione di pochi euro, una vera storia da “Ladri di biciclette”.
Due anni dopo il ritiro dalle corse deciso nel 1978, Merckx fondò una fabbrica di biciclette, sfruttando la sua fama e il suo palmares, che comprende cinque Tour de France, cinque Giri d’Italia e una Vuelta. Vinse anche tre Campionati del Mondo su strada, sette Milano-Sanremo, tre Parigi-Roubaix, cinque Liegi-Bastogne-Liegi. Si potrebbe continuare ma basta ricordare che fu anche, imbattuto per 12 anni, primatista dell’ora. Le cose sono sempre andate bene, la sua ditta fornisce molte squadre, e spesso le sue biciclette sono passate per prime al traguardo. Naturalmente in Belgio (e non solo) sono tra le più apprezzate dai ciclo amatori. Questa brillante situazione potrebbe non bastare a salvare la faccia, se si dimostrerà che la società del “Cannibale”, così era soprannominato Merckx per la sua voglia di vincere, ha voluto strafare corrompendo un commissario di polizia che, in cambio della miseria di uno sconto su una bicicletta al carbonio, nel 2006 avrebbe soffiato all’ex campione (o ai dirigenti della sua società) i prezzi offerti dai concorrenti per una fornitura di biciclette alla polizia di Anderlecht, uno dei comuni che formano la città di Bruxelles. Così la Eddy Merckx Cycles avrebbe vinto la fornitura di 48 biciclette bianche e blu per gli agenti, pagate con un fondo costituito con le multe agli automobilisti. La miseria della storia è poi in un dettaglio: le forniture furono due perché gli agenti ai quali non era stata assegnata la bici firmata dal campione erano “invidiosi”, dicono le indagini, e, per farli contenti, si provvide ad un secondo acquisto.
Lui, il Cannibale, non parla. E’ all’estero. Silenzio anche dalla polizia. La notizia è in tutte le prime pagine dei media belgi, perché il personaggio è davvero importante anche oltre 30 anni dopo il ritiro dalle corse: secondo la stampa locale l’indagine era conclusa il 6 dicembre scorso, quando partirono gli “avvisi di garanzia” ai poliziotti coinvolti; per Merckx invece si è aspettato un bel po’ di tempo, forse per accertarsi meglio o forse per permettergli di presentarsi il 15 dicembre scorso davanti al presidente francese Nicolas Sarkozy che gli conferiva l’onorificenza di Comandante della Legion d’Onore, promuovendolo di due gradi da quello di Cavaliere, che già aveva dal 1975.