Bruxelles – Ci si arriverà proprio negli ultimi giorni, anzi, forse ci vorranno dei “tempi supplementari”, ma alla fine il Fondo salvastati europeo sarà potenziato, con il via libera della Germania. La notizia, insieme a buone novità finanziarie arrivate dagli Usa, ha fatto riprendere le Borse, partite ieri molto fiacche. Nella serata di ieri poi il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha contribuito a rasserenare il clima affermando che «ci sono segnali di stabilizzazione sia sul mercato finanziario sia nell’attività economica sebbene a un livello basso» e quindi bisognerà continuare con le misure di rigore.
L’Italia è soddisfatta. Il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero, ieri a Bruxelles, ha spiegato che serve «una rapida soluzione, che offra la massima capacità finanziaria. La via più probabile – ha aggiunto – è che si arrivi alla definizione dell’ammontare dei due fondi tra la fine di marzo e l’inizio di aprile». Proprio il 30 e 31 di questo mese si riuniranno informalmente a Copenaghen i ministri delle Finanze dell’Unione europea (senza Mario Monti, in missione in Asia) e lì dovrebbe esserci il via libera politico all’operazione. Con l’appoggio italiano, perché, ha detto Moavero, «abbiamo sostenuto il ‘Fiscal Compact’, molto importante per chiarire in modo rigoroso la disciplina di bilancio, ma che ora dovrà essere accompagnato da strumenti finanziari essenziali per portare definitivamente l’Eurozona e l’Ue fuori dalla crisi ».
L’operazione prevede il prolungamento della vita del Fondo provvisorio, l’Efsf, in coesistenza con quello permanente, l’Esm, che entrerà in funzione a luglio. Spiega la cancelliera tedesca Angela Merkel: «L’Esm deve essere attestato stabilmente a 500 miliardi di euro. Ma per avere 500 miliardi effettivamente disponibili, potremmo immaginare di lasciare in funzione i programmi già operativi, che rappresentano circa 200 miliardi», che sono i fondi sui quali dovrebbe poter contare l’Efsf, e che sono in realtà 192, raccolti con l’emissione di obbligazioni. Questo fondo avrebbe dovuto chiudere nel 2013 «ma – ha detto Merkel ieri a Berlino – 200 miliardi sono stati già distribuiti e possiamo immaginare di lasciare attivi in parallelo questi crediti, fino a quando saranno risarciti, ai 500 miliardi dell’Esm. Questo per alcuni anni e poi resterebbe solo l’Esm». Cosi il ‘muro anti-incendio’ europeo potrà contare su quasi 700 miliardi, meno di quanto in molti desideravano, ma comunque un solido 40% in più dei 500 previsti all’inizio e che la Germania non voleva aumentare. Le preoccupazioni per la situazione della Spagna, che ancora non ha chiarito il suo piano di rientro dei conti entro i limiti pattuiti, che dovrebbe costarle una quarantina di milioni di tagli e nuove tasse, e la previsione che il Portogallo avrà bisogno di nuovi aiuti, questa volta ha fatto scattare il sistema di protezione prima che fosse troppo tardi.
La risposta dei mercati, spinti anche dagli Usa, dove il presidente della Federal Reserve Ben Bernankeha fatto capireche il costo del denaro resterà ai livelli attuali ancora per qualche tempo, al fine di sostenere la ripresa, è stata positiva. La Borsa di Milano era stata in negativo per tutta la mattina, per poi chiudere con un più 0,81%, Londra è stata sugli stessi livelli, +0,82. Un po’ peggio Parigi a +0,74, ma Francoforte ha alzato la media con un chiusura in positivo dell’1,2%.