La Turchia, paese candidato all’adesione all’Unione europea, non avrà alcun rapporto con la prossima presidenza di turno cipriota. Lo ha confermato ieri a Bruxelles il ministro degli Esteri di Ankara Ahmet Davutoglu parlando ad un convegno dell’Europea Policy Centre (EPC).
La Repubblica di Cipro avrà la presidenza a partire dal primo luglio fino al 31 dicembre prossimi, e la posizione della Turchia, legata all’annosa disputa nell’isola tra greco-ciprioti e turco-ciprioti che ha portato Ankara a non riconoscere la Repubblica, certo sarà ragione di un ulteriore rallentamento nei negoziati di adesione, che sono comunque praticamente fermi oramai da tempo. Davutoglu ha precisato che i rapporti con le altre istituzioni comunitarie andranno avanti come sempre, annunciando dunque un ammorbidimento della posizione di blocco totale minacciata qualche mese fa.
La Turchia dice di essere ancora alla ricerca di un accordo con Cipro: “Lavoreremo duro per una soluzione fino al 30 giugno – ha detto Davutoglu -. Se non ci sarà una soluzione, non avremo alcuna relazione formale o informale, comunicazioni o incontri con la presidenza dell’Ue”. La soluzione è quella della questione esplosa 38 anni fa, quando, dopo un colpo di stato appoggiato dalla dittatura dei Colonnelli greci che ruppe il difficile equilibrio costituzionale tra greci e turchi nell’isola, Ankara invase la parte Nord dell’isola. Da allora il paese è diviso in due, con una autoproclamata Repubblica di Cipro del Nord che è stata riconosciuta solo dalla Turchia.