Bruxelles – “Cosa farà Mario Monti dopo le elezioni del 2013?”. La domanda gira dal giorno dopo la sua nomina a presidente del Consiglio, e oggi potrebbe avere risposta: presidente dell’Eurogruppo, l’esclusivo club dei diciassette ministri delle Finanze dell’euro. Secondo un’indiscrezione pubblicata dal quotidiano francese Le Monde, il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy (che è anche presidente dell’Eurogruppo dei capi di governo) sta facendo pressioni su Monti perché accetti la candidatura a succedere al premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, il quale ha deciso di non ricandidarsi alla scadenza del prossimo luglio, dopo aver occupato la poltrona ininterrottamente dal 2005. A Bruxelles nessuno si sorprende, “nessuna regola dice che il presidente dell’Eurogruppo deve essere un ministro delle Finanze in carica”, fa notare un esperto, pensando al dopo elezioni italiane. Inoltre “la stima di cui gode Monti tra i primi ministri e nella Commissione giocano a favore della candidatura”, dice una fonte comunitaria.
Potrebbe essere il primo passo di una nuova carriera europea, dopo quella da commissario: la scandenza dei due anni e mezzo del mandato del prossimo presidente dell’Eurogruppo coincide con quella del presidente del Consiglio Ue e con quella del presidente della Commissione. Monti è il nome sul quale, oggi, scommetterebbero più persone a Bruxelles per uno o l’altro dei due posti.