Bruxelles – L’Unione europea e l’Osce non sono soddisfatte dello svolgimento delle elezioni presidenziali in Russia. Il timore, espresso nelle scorse settimane, di irregolarità e brogli si è confermato, secondo la Commissione europea, la quale accusa il processo di essere stato viziato da “irregolarità” e “lacune” che Mosca deve “affrontare”.
Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, all’indomani delle elezioni presidenziali che hanno portato per la terza volta Vladimir Putin al Cremlino. “In quanto partner strategico della Russia e suo diretto vicino, la Ue ha seguito con particolare interesse il processo elettorale”, afferma Ashton, aggiungendo di aver “preso nota dei risultati preliminari” del voto di ieri e della “chiara vittoria” di Putin. L’Alto rappresentante sottolinea l’esito della missione degli osservatori, che “hanno riscontrato un impegno civico significativo nella campagna elettorale”, durante la quale “le autorità hanno consentito che si svolgessero proteste senza interferenze”, ma, evidenzia, “hanno anche identificato lacune e irregolarità nella preparazione e nella condotta del voto, in occasione del quale la scelta degli elettori è stata limitata”. Visti questi risultati della missione l’Ue “incoraggia la Russia ad affrontare queste lacune” e pragmaticamente ribadisce la volontà di “lavorare con il nuovo presidente russo e con il nuovo governo, a pieno sostegno della nostra condivisa agenda per la modernizzazione, che riguarda sia riforme politiche che economiche”.
“Confidiamo – conclude Ashton – che il nuovo presidente russo sarà pronto a portare avanti queste riforme, dialogando con i cittadini e la società civile”.
L’Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) ha invece bocciato le elezioni, “falsate” a favore di Putin. Pur riconoscendo “alcune innovazioni” che hanno migliorato il processo elettorale e concedendo che è andata “meglio che a dicembre”. Per gli osservatori Osce, l’elezione è stata “chiaramente falsata a favore di Vladimir Putin”, che ha potuto usufruire dell’apparato di stato per sostenere la sua campagna, soprattutto nelle regioni, e che ha goduto di un vantaggio in termini di presenza mediatica. Il candidato Putin è stato ampiamente favorito dalla sua posizione di premier e questo “ha limitato una reale competizione tra candidati”, si legge nel comunicato emesso a conclusione della missione di monitoraggio condotta con la regia dell’Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Osce/Odihr), dell’Assemblea parlamentare Osce e dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce). Le operazioni di voto di ieri “sono state valutate complessivamente in modo positivo” dall’ Osce, secondo cui però “le procedure sono andate deteriorandosi durante lo spoglio, che è stato valutato negativamente in quasi un terzo dei seggi monitorati, a causa di irregolarità procedurali”.