Bruxelles – Il potenziamento del Fondo salvastati europeo Esm forse non è più un miraggio. “Entro marzo si deciderà su un suo potenziamento”, è stata la frase più pronunciata ieri da molti leader europei, compreso, e questo è quello più importante in questo caso, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.
Oggi e domani il Consiglio europeo, ufficialmente, non ne parlerà, ma nei corridoi la questione sarà certamente affrontata. Dagli attuali 500 miliardi di garanzie si potrebbe passare a 750, o anche più perché, come ripete il presidente del Consiglio Mario Monti, “più sarà forte, meno possibilità ci saranno che venga utilizzato”. L’impatto psicologico di una difesa credibile scoraggerebbe gli speculatori dall’attaccare gli stati più deboli. “Soltanto se i ‘firewall’ saranno abbastanza forti, l’Europa ricostruirà la sua credibilità sui mercati, e solo se saranno abbastanza robusti non ci sarà poi bisogno di utilizzarli”, ha spiegato ieri, a Bruxelles, il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera. “L’adeguatezza della dotazione del Fondo salva-Stati permanente Esm sarà rivista a marzo”, ha detto il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaueble. Non è proprio un’apertura esplicita ad accrescere le risorse, ma è certo un passo avanti rispetto al “non vediamo le ragioni per un adeguamento” con il quale il ministro e la cancelliera Angela Merkel liquidavano la questione fino a due giorni fa. Quello che ha fatto da spartiacque è probabilmente l’impegno della Spagna a presentare il suo nuovo piano di risanamento dei conti entro la metà di marzo, e se queste misure saranno credibili la Germania non avrà più il timore che un eventuale incremento del Fondo debba subito essere speso per sostenere Madrid.
Sulla stessa linea anche il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Junker, “la decisione sarà presa nel mese di marzo”, ha detto ieri davanti al Parlamento europeo, e il presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso.
Il portoghese ieri ha incontrato la stampa per dire che “pur rimanendo estremamente prudente, dati gli ultimi sviluppi su diversi fronti, possiamo avere ora le condizioni per iniziare a cambiare le nostre prospettive per il futuro ed essere più ottimisti sull’uscita dalla crisi”.