Bruxelles – La Commissione europea ha avviato nuovamente un’indagine formale contro l’Italia per le quote latte. Questa volta si tratta di aiuti di Stato illegali concessi con la proroga al 30 giugno 2011 del pagamento della rata di multa in scadenza al 31 dicembre 2010. E’ stata dunque inviata a Roma una richiesta di informazioni su questa decisione e il governo italiano ha trenta giorni di tempo per inviare a Bruxelles le sue risposte.
Il sistema della rateizzazione delle multe per le quote latte era stato creato dall’allora ministro Gianni Alemanno nel 2003, e Bruxelles lo aveva accettato malvolentieri, tenendo dunque sempre i fari puntati sull’applicazione di questa facilitazione. Già nel febbraio 2011 la Commissione aveva chiesto chiarimenti sulla proroga, che era contenuta nel decreto Milleproroghe presentato dal governo Berlusconi, concessa agli allevatori che avevano superato le quote di produzione fissate dall’Unione europea (e accettate dall’Italia). Molte associazioni, tra le quali Confagricoltura, avevano attirato immediatamente l’attenzione di Bruxelles sulla decisione, giudicata “uno schiaffo ai produttori onesti”.
La storia in verità iniziava già prima, ad ottobre 2010, quando la Commissione aveva chiesto chiarimenti sulla prima proroga che aveva rinviato i pagamenti delle multe per le quote latte al dicembre di quell’anno. Da Roma arrivarono delle spiegazioni, che però non convinsero Bruxelles, dove si è continuato a lavorare per capire cosa stesse succedendo. La seconda proroga ha reso inevitabile la procedura di infrazione.