Bruxelles – Nessuno vuol credere al fallimento della Grecia e le Borse, ieri, quando mancavano poche ore al momento decisivo, hanno reagito tutte scommettendo sull’ottimismo. A rasserenare il clima anche la frase del presidente del Consiglio Mario Monti, che poco prima di partire per gli Stati Uniti ha annunciato: “L’Italia è fuori pericolo”. Il vero nodo è però Atene, si attende ancora l’annuncio di un accordo definitivo con le banche sulla riduzione del debito per poi poter convocare un Ecofin che dia il via libera ai 130 miliardi di aiuti di cui il paese ha bisogno per non finire in bancarotta. La prima tappa è a metà marzo, quando ad Atene serviranno 15 miliardi per onorare i titoli in scadenza.
Per quanto riguarda l’Italia lo spread, il differenziale tra i nostri Btp decennali e quelli tedeschi, si è assestato attorno ai 350 punti, con un tasso di interesse al 5,49. I mercati sembrano dunque condividere le parole di Monti, e continua la tendenza al contenimento di questi valori, a tutto vantaggio della possibilità di maggiori interventi per favorire la ripresa.
Qualche preoccupazione riguarda invece la Germania, dove si è registrato, in dicembre, un inatteso crollo delle esportazioni, che sono scese del 4,3%, seguito da una parallela contrazione delle importazioni del 3,9%, mentre secondo le previsioni si sarebbe dovuto registrare un aumento dello 0,6%. Il surplus commerciale tedesco ha quindi perso un miliardo tondo, passando da 14,9 a 13,9 miliardi.