Bruxelles – Un nuovo passo avanti in Europa per la tutela del vino buono. Questa vota la bella notizia riguarda il vino biologico, che potrà essere finalmente venduto con un’etichetta che lo qualifica come tale.
Dopo la famosa battaglia vinta tre anni fa contro il vino “rosato”, che l’Unione europea voleva autorizzare a produrre mischiando bianco e rosso. Una aberrazione pensata ingenuamente per battere la concorrenza di qualche paese extra Ue che così lo produce, ecco dunque un nuovo passo a favore del bere bene.
“Ora finalmente si potrà parlare di vino biologico”, afferma con soddisfazione l’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab), in prima fila in questa battaglia, terminata ieri con la decisione del Comitato europeo per le coltivazioni biologiche Scof. La novità è che mentre sino ad oggi il vino “bio” poteva riportare in etichetta solo la dicitura “da uva biologica” da ora in poi, le nuove norme entrano infatti immediatamente in vigore, si potrà definire come “biologico” anche il prodotto finale. Inoltre la regola vale anche per le annate passate, sempre, ovviamente, se prodotte nel rispetto del disciplinare del settore. Sarà anche possibile, per i produttori che lo vorranno, inserire in etichetta la bandiera europea, a ulteriore garanzia di conformità per i clienti.
La battaglia era iniziata nel 1991, e la decisione finale, raggiunta attraverso “un percorso né veloce né agile”, sottolineano i produttori, è giudicata dall’Aiab “un compromesso politico, che come tale non farà felice nessuno, ma tutti saranno meno scontenti”. La questione non è però chiusa qui, annunciano i produttori “bio”, da domani “si potrà iniziare il lavoro per il miglioramento del regolamento”.