La vicepresidente dell’istituzione Ue sostiene la mobilitazione del coordinamento Cuore Tricolore contro il nuovo sito di stoccaggio dei rifiuti. Torna a riproporsi in Europa la questione tutta italiana della gestione dell’immondizia
Cartello al collo con su scritto “no alla discarica”, bandiera bianca con un grande sacco di immondizia nero contenente un teschio bianco srotolata sul tavolo di una delle tante aule di commissione del Parlamento europeo. Il coordinamento contro la discarica di Falcognana si presenta così in Europa. Stefano Ambrosetti, presidente dell’associazione Cuore Tricolore, riporta all’attenzione delle istituzioni comunitarie uno dei temi più spinosi per l’Italia: la questione rifiuti. Con lui Roberta Angelilli (Pdl/Ppe), vicepresidente del Parlamento europeo, impegnata a dotare Roma e il Lazio ad avere un piano per la gestione dei rifiuti ed evitare l’ampliamento del sito di interramento dei rifiuti individuato per il post-Malagrotta, la discarica più grande d’Europa per cui il nostro paese si è beccata una procedura d’infrazione con tanto di deferimento alla corte. Cuore Tricolore farà appello al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, per chiedere che l’Europa faccia tutto il possibile per fare chiarezza attorno a una vicenda a detta dei due partecipanti non chiara.
Il sito di Falcognana, già esistente, nasca come discarica di materiali pericolosi quali scarti di automobili. Nell’ambito della strategia per la risoluzione dell’emergenza rifiuti nel Lazio, si è deciso di utilizzare l’impianto già esistente. La discarica di Malagrotta, operante per anni in deroga, ha esaurito la capacità di ricevere immondizia e serve un’altra discarica. Quella di Falcognana, proprio perchè già esistente, potrebbe rappresentare la soluzioni. Ma ci sono problemi: l’area in cui sorge è sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici, è a due chilometri e mezzo dal santuario della Madonna del Divino amore (luogo meta di pellegrinaggi), è nell’area dell’aeroporto di Ciampino e l’Enac – l’Ente per aviazione civile – ha messo in guarda circa i rischi derivanti dall’apertura di una discarica per rifiuti non pericolosi per via degli stormi di uccelli (soprattutto gabbiani) che inizierebbero a volare nell’area. Inoltre per la realizzazione di nuove discariche o modifica della tipologia di un impianto esistente servirebbero Valutazioni di impatto ambientale (Via), che nel caso in questione non sembrano esserci state. Ambrosetti, già presidente della commissione Ambiente del Comune di Roma, fa notare come ci sia l’accordo per realizzare la discarica quando a livello locale ci sia la contrarietà di presidente della commissione Ambiente del comune di Roma, Athos De Luca, e l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Estella Marino, siano contrari. Inoltre pochi giorni fa il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha ammesso che servono approfondimenti prima di aprire il sito. “Come mai si vuole fare la discarica quando tutti sono contrari e anche un ministro ritiene servano approfondimenti?”, domanda Ambrosetti. “Quello che chiediamo è chiarezza e trasparenza”.
A Schulz si chiede di fare pressione alle autorità italiane, magari di concerto con la Commissione europea che ancora non ha ricevuto le carte e non può studiare il dossier per capire come l’Italia intenda risolvere il problema rifiuti. Il Parlamento è mobilitato. “Ho chiesto Erminia Mazzoni (Pdl/Ppe), presidente della commissione Petizioni, di accelerare l’audizione pubblica della cittadinanza”, fa sapere Angelilli. Si vuole portare la gente dell’area per far sapere quale sia la situazione, e cercare di capire. “Non si può andare avanti con l’emergenza e adottare strategie di soluzioni provvisorie che poi diventano definitive”, lamentano Ambrosetti e Angelilli. Si teme che in caso di realizzazione dell’impianto – che dovrebbe rimanere in funzione per due anni e mezzo – si realizzino altri invasi (le fosse dove interrare i rifiuti) rendendo l’impianto permanente. “Noi vogliamo sapere se questa discarica si può fare o non si può fare, se ci sono le autorizzazioni o se non ci sono, se esistono questi vincoli o se non esistono”. Quello che si vuole “è fare chiarezza” sul sito di Falcognana, e per questo Cuore Tricole, con l’aiuto di Angelilli, riportano all’attenzione il problema tutto italiano della gestione rifiuti.
Renato Giannetti