La Francia solleva davanti alla Commissione europea il problema delle auto tedesche non a norma, inviando una lettera ufficiale a Bruxelles per chiedere se il blocco delle immatricolazioni sia sostenibile oppure no. Il caso non è nuovo, ma è la prima volta che arriva all’Ue. La Francia ha deciso di applicare la clausola di salvaguardia prevista dai trattati: tale clausola riconosce a ogni stato membro il diritto di adottare misure precauzionali qualora ritenesse che vi sia un mancato rispetto delle norme di sicurezza ambientale e sanitaria, e la Francia l’ha usata contro la casa automobilista francese della Mercedes. Colpa del liquido refrigerante usato per l’aria condizionata nei modelli “Classe A”, “Classe B” e “Cla”. Tali vetture montano il liquido refrigerante R134a, vietato dall’Ue perché ritenuto troppo inquinante.
I tedeschi lo hanno però ammesso in deroga, al posto di quello riconosciuto a livello comunitario (l’HFO1234yf), ma la decisione non piace alle autorità francesi, che hanno bloccato le immatricolazioni dei modelli Mercedes dotati del liquido refrigerante bandito dall’Ue. Al di là degli aspetti commerciali (non va dimentica la concorrenza tra produttori tedeschi e francesi), si pongono questioni giuridiche: dopo la denuncia della Francia la Commissione europea potrebbe anche decide di aprire una procedura d’infrazione contro la Germania. Carlo Corazza, portavoce del commissario europeo per l’Industria, Antonio Tajani, conferma che “è stata ricevuta la notifica da parte della Francia” e quindi l’esecutivo comunitario si metterà all’opera. “Al momento non ci sono dossier aperti”, precisa Corazza, ma dopo la pausa estiva – forse già “per settembre” – si potrà avere una decisione sull’eventuale apertura o meno della procedura nei confronti della Germania, che ha tempo fino al 19 agosto per far pervenire a Bruxelles la propria versione dei fatti.
Renato Giannetti