Secondo il report della Commissione nel nostro Paese oltre un quinto degli schiavi dell’Ue
La maggior parte sono donne, sfruttate sessualmente. Di alcuni vengono venduti gli organi
Venduti come merci. Per il lavoro, per il sesso, per gli organi. Obbligati a sposarsi, a diventare accattoni, schiavi. Nel 2013, nella civilissima Europa, questa sorte tocca ancora a più di 23.600 persone. E sempre meno responsabili vengono condannati per questo reato. A denunciare l’aumento del traffico di esseri umani è un report della Commissione europea che sottolinea che, dal 2008 al 2010, la schiavitù dei giorni nostri è aumentata del 18% mentre i trafficanti finiti dietro le sbarre, nello stesso periodo, sono diminuiti del 13%.
Una fenomeno particolarmente grave in Italia. Il nostro Paese ha il triste primato per numero di vittime: sui 23.632 esseri umani oggetto di tratta in Europa, ben 6.426 sono in Italia: oltre un quinto. In particolare se ne contano 1.624 nel 2008, 2.421 nel 2009 e 2.381 nel 2010.
Nonostante le proporzioni allarmanti del problema gli Stati non sembrano però intenzionati a porvi un freno. Il 6 aprile scorso è scaduto il termine per l’adozione della direttiva Ue contro il traffico di esseri umani della Commissione ma soltanto 6 Stati l’hanno fino ad ora trasposta nelle rispettive legislazioni nazionali. Si tratta di Repubblica Ceca, Lettonia, Finlandia, Ungheria Polonia e Svezia.
Una situazione per cui la Commissaria per gli Affari Interni, Cecilia Malmstrom si è detta “delusa”, esortando gli altri Paesi a rispettare i loro obblighi. “È difficile immaginare che nella nostra libera e democratica Unione, decine di migliaia di esseri umani possano essere privati della loro libertà e sfruttati, venduti come merci per profitto – ha detto – Ma questa è la dura verità. Lo sfruttamento degli esseri umani è tutto intorno a noi, più vicino di quello che pensiamo”.
Dal report della Commissione emerge che il maggior numero di vittime proviene da Bulgaria e Romania ed è di origine Rom. Si parla soprattutto di donne: il 68% delle vittime. Il 25% sono minori. La ragione del traffico, nella maggioranza dei casi, è lo sfruttamento sessuale (62%), ma c’è chi viene venduto per il lavoro forzato (25%) o per altre ragioni (14%) tra cui anche l’espianto di organi. Il 75% dei sospetti trafficanti sono uomini.
Letizia Pascale
Per saperne di più:
– Scarica il dossier della Commissione
– Rights of victims of Trafficking in Human Beings