La Suprema Corte boccia il bilancio ‘lacrime e sangue’ fatto per rispettare il piano di salvataggio
Il premier allora promette di tagliare sicurezza sociale, sanità ed educazione. L’Ue: “Bene”
La Commissione europea pressa il governo portoghese affinché non abbandoni la strada del rigore a cui lo aveva indirizzato il piano di salvataggio della Troika. A preoccupare Bruxelles è stata la sentenza della Corte costituzionale del Paese che ha annullato alcune delle misure ‘lacrime e sangue’ che l’esecutivo conservatore di Pedro Passos Coelho aveva messo in campo. Nello specifico i giudici venerdì hanno definito “discriminatori, e quindi incostituzionali” quattro provvedimenti contenuti nella manovra di bilancio 2013: il taglio della quattordicesima mensilità per i dipendenti pubblici; la riduzione delle pensioni sempre nel pubblico impiego; i tagli ai sussidi di disoccupazione; la riduzione dei congedi per malattia. Una decisione, nata in seguito a un’iniziativa partita dal Presidente della Repubblica, Aníbal Cavaco Silva, che pur avendo firmato il provvedimento voluto dal suo compagno di partito, Passos Coelho, aveva da subito espresso forti perplessità e chiesto ilo parere della Corte costituzionale.
Quella approvata lo scorso dicembre era, per ammissione dello stesso premier, la manovra più dura nella storia del Paese. Per ottenere 78 miliardi di prestito con interessi del 4 per cento dalla Troika e uscire dalla crisi, Lisbona si è impegnato a far scendere il debito pubblico dal 6,4% del 2012 al 5,5% entro quest’anno. Per farlo aveva, tra le altre cose, alzato le imposte sul reddito in maniera tale da far sparire un intero stipendio di ogni lavoratore, aveva portato l’Iva dal 13 al 23 per cento e venduto le migliori aziende statali (in attivo) privatizzando le reti aeroportuali, i servizi energetici e la Tv pubblica.
La bocciatura da parte dei giudici supremi ha fatto adesso mancare al budget un risparmio calcolato fra i 900 milioni e 1,3 miliardi di euro. Il premier ha però assicurato che “il governo rispetterà tutti gli obiettivi del programma di aiuti e riafferma il rispetto di tutti gli impegni interni e internazionali presi dallo Stato portoghese”. Per farlo Passos Coelho ha promesso di non aumentare ulteriormente le tasse, ma ha comunque annunciato che saranno prese misure per “contenere la spesa pubblica nei settori della sicurezza sociale, della sanità e dell’educazione”.
Neanche il tempo di dirlo che è arrivato l’appoggio della Commissione europea, la quale attraverso un comunicato ha spiegato di accogliere “con favore” la notizia che in seguito alla bocciatura della Corte “ il governo portoghese abbia confermato il suo impegno per il programma di adeguamento, compresi i suoi obiettivi di bilancio e il calendario”. Secondo l’esecutivo comunitario “qualsiasi deviazione dagli obiettivi del programma, o la loro rinegoziazione, neutralizzerebbe gli sforzi già compiuti e i vantaggi ottenuti dai cittadini portoghesi”, ovvero la ritrovata “fiducia degli investitori in Portogallo”. La Commissione chiede quindi che i nuovi provvedimenti vengano “presi a breve”. Per questo, promettendo di “lavorare in modo costruttivo con le autorità portoghesi entro i parametri concordati per alleviare le conseguenze sociali della crisi”, ribadisce che è necessario che “le istituzioni politiche chiave del Portogallo siano unite nel sostegno” al provvedimento. Un messaggio al Presidente della Repubblica Cavaco Silva?
Alfonso Bianchi
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