Interrotta la trattativa sulle correzioni al Bilancio 2012 che avrebbero salvato il progetto
Il Parlamento ha lasciato il tavolo dopo la vittoria sui fondi per i terremotati dell’Emilia
L’unico risultato del vertice economico (Ecofin) del Consiglio dell’Unione europea è stato lo sblocco dei fondi per i terremotati dell’Emilia Romagna ma per quanto riguarda l’Erasmus, la ricerca, e lo sviluppo regionale è tutto rimandato all’anno prossimo. Questo vuol dire che i programmi che sono rimasti senza finanziamento, tali rimarranno fino al 2013, sempre se si troverà un accordo almeno su questo.
La trattativa tra i Governi dei 27 Stati membri e il Parlamento europeo, gestita dal ministro per gli Affari europei cipriota, Andreas Mavroyannis (nella foto), è saltata ieri perché non si è riusciti a trovare punto d’incontro sulla rettifica numero 6 al Bilancio 2012, quella cioè che doveva servire a coprire il buco di circa 9 miliardi di euro che si è creato quando l’Ue si è vista arrivare dagli Stati le “fatture” di progetti già approvati (come l’Erasmus) ma per cui non aveva copertura economica, essendosi trovata con le casse vuote prima del tempo. Parlamento e Commissione volevano recuperare questi soldi con una rettifica del bilancio 2012 (e questo voleva dire che gli Stati dovevano aprire subito il portafogli) mentre i Governi, soprattutto i falchi dell’austerità, inglesi, svedesi e olandesi, vogliono mettere questi soldi a carico del budget del prossimo anno.
Ieri, a parte sui soldi dell’Emilia, non si è riusciti a trovare un accordo e il Parlamento, che della rettifica 6 ha fatto la base della sua trattativa, ha lasciato il tavolo prima della fine dell’incontro affermando, attraverso il capo delegazione Alain Lamassoure (Ppe, Fr), che “le differenze erano troppo marcate per continuare a discutere”.
E così a farne le spese saranno, tra gli altri, gli studenti che vedranno tagliato il progetto più ambito a livello europeo, l’Erasmus. Eppure la cifra destinata a coprire i fondi di quest’ultimo era veramente irrisoria per un bilancio europeo, solo 90 milioni di euro. Ma purtroppo la discussione si è svolta sull’intero ammontare del pacchetto da 9 miliardi. Questo comprende una sotto-rubrica sulla ricerca di ‘appena’ 625,3 milioni divisi tra: settimo programma quadro di ricerca (344,8 milioni), il programma di apprendimento permanente (180 milioni), tra cui Erasmus (90 milioni), ricerca spaziale e sulla sicurezza (78 milioni), fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (17,7 milioni di euro) e i programmi europei di navigazione satellitare EGNOS e Galileo (4,8 milioni). E poi le cifre più consistenti per la seconda sotto-rubrica da oltre 7 miliardi per i fondi di coesione e di aiuto allo sviluppo. Forse si sarebbe potuto fare per i 625 milioni alla ricerca come si è fatto per i fondi emiliani, ma sia gli Stati sia il Parlamento sono stati irremovibili e hanno voluto discutere il pacchetto nell’insieme.
Se non si troverà un accordo entro 21 giorni, cosa alquanto improbabile, i colloqui trilaterali (Parlamento, Consiglio, Commissione) proseguiranno sulla base di un nuovo progetto di bilancio per il 2013 che sarà presentata dall’esecutivo comunitario. Questo poi dovrebbe essere approvato dal Parlamento prima in commissione Budget e poi in plenaria, e lo stesso dovrà fare il Consiglio. Il tutto entro la fine dell’anno. Un’ipotesi che sembra ora piuttosto irrealistica.
La prossima settimana il Consiglio europeo dovrà discutere del bilancio pluriennale 2014-2020 e questo scontro non aiuterà certo a creare un clima disteso per la discussione. E sarà l’inizio di una nuova battaglia.
Per saperne di più:
– Leggi la ricostruzione della trattativa di Marco Zatterin su StranEuropa
– Fondi terremoto, Grilli a Ecofin: “Non potrei spiegare un ‘no’ agli italiani”
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