I capi delle diplomazie dei tre Paesi tenteranno l’ultima mediazione prima del Consiglio straordinario che voterà i provvedimenti punitivi. Fabius: “Trovare la via del dialogo”. Barroso telefona a Yanukovich.
Un ultimo disperato tentativo di dialogo prima di passare alle maniere forti. L’Europa non rinuncia all’idea della soluzione diplomatica e prima del Consiglio straordinario dei ministri degli esteri dei Ventotto, che domani dovrà decidere se imporre sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze a Kiev, invia i capi della diplomazie di Francia, Germania e Polonia, il ministro degli esteri francese Laurent Fabius e i suoi omologhi Frank-Walter Steinmeier e Radoslaw Sikorski, a discutere con governo e opposizione. La speranza è che con gli incontri di domattina, ha spiegato lo stesso Fabius, si possa “trovare una via per il dialogo”.
“Bisogna ristabilire il dialogo politico tra opposizione e potere – ha detto il capo della diplomazia francese – ognuno si deve adoperare pacificamente per tornare al dialogo”. Da Washington intanto la Casa Bianca ha reso noto che gli Stati Uniti si coordineranno con l’Unione Europea su come rispondere alla situazione in Ucraina, assicurando che verrà considerata l’adozione di misure, incluse sanzioni, contro chi si è reso responsabile degli episodi di violenza.
La missione europea spinga l’opposizione al dialogo, lancia intanto un “appello” dalla Russia il ministro degli Ester, Sergei Lavrov. “L’Ue – ha chiesto il responsabile degli esteri di Mosca – dovrebbe approfittare dei suoi contatti con l’opposizione ucraina per incoraggiarla a cooperare con le autorità ucraine e a distanziarsi risolutamente dalle forze radicali che hanno scatenato tumulti sanguinosi e si sono messi sulla strada di un colpo di Stato”.
Anche Josè Manuel Barroso continua a lavorare per una soluzione diplomatica. Il presidente della Commissione ha chiamato il presidente ucraino Viktor Yanukovich per esprimergli tutto il suo “sgomento” e lo “choc” degli ultimi scontri a Kiev che hanno provocato numerose vittime. Barroso ha chiesto “un’immediata fine delle violenze e ha condannato fermamente l’uso della forza per risolvere la crisi politica”, richiamando “la specifica responsabilità del governo ucraino per evitare la violenza e rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali”.
Il capo dell’esecutivo comunitario ha ribadito che l’Ue è pronta ad assistere e facilitare una soluzione pacifica alla crisi ma ha anche fatto presente che l’Europa “reagirà fermamente al deteriorarsi della situazione”, in particolare sottolineando che “il Consiglio Affari esteri si riunirà domani per discutere misure mirate contro i responsabili delle violenze”.
Letizia Pascale