Allo scadere del secondo anno di mandato Federiga Bindi lascerà la direzione dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles. Il 9 marzo, come anticipato da eunews il 13 gennaio, il suo incarico termina e non sarà rinnovato, confermano ufficialmente oggi accreditate fonti diplomatiche. Al suo posto ci si attende la nomina di un funzionario di carriera negli Istituti di cultura.
Sono stati due anni prima ricchi di attese poi segnati da momenti difficili, culminati con una verifica amministrativa decisa da Roma per certe, a quanto si sa , incongruenze nei bilanci e con un fuoco di fila di accuse di Bindi al ministero, ai politici e al sistema italia.
Ora ci sarà una nuova gestione, speriamo duratura e di successo, che inizierà affrontando un periodo, il semestre di turno di presidenza italiana, durante il quale il nostro paese sarà sotto i riflettori. Lunga vita all’Iic!
La diretttice Bindi ci invia la seguente lettera, che volentieri pubblichiamo
Gentile Direttore,
con una certa sorpresa ho letto gli articoli – non firmati – usciti il 13 ed il 21 gennaio us sulla testata da Lei diretta, relativamente all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.
La nomina di un Direttore per Chiara Fama è decisione politica e vi è stata una decisione politica di togliere il Chiara Fama a Bruxelles per spostarlo altrove. Conseguentemente, tornerà un burocrate di carriera alla testa dell’IIC. Ciò naturalmente incide rispetto alla considerazione che Roma ha di Bruxelles, in particolar modo oggi, alla vigilia della Presidenza italiana della UE.
La mia sorpresa nasce non soltanto dal contenuto in sé, che non tiene affatto in considerazione la grande mole di attività posta in essere dall’Istituto (basti pensare agli oltre 250 eventi che hanno visto la partecipazione di oltre 50mila persone), ma soprattutto dal fatto che attribuisce ad una normale e doverosa analisi di bilancio – auspicabile per tutti i soggetti che usano i soldi pubblici, in primis chi rappresenta l’Italia all’estero – conclusioni che non sono corrispondenti a verità.
Non vi sono affatto incongruenze nei bilanci IIC, così come non vi sono spese di troppo (anzi, siamo stati così bravi a risparmiare e a generare entrate da arrivare fino al 21 dicembre us senza un euro da parte del MAE!). Lascio dunque l’IIC con un bilancio in attivo che spero che il mio successore vorrà mettere a frutto.
Oltre a svolgere un’attività senza precedenti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sotto la mia direzione, l’Istituto ha inoltre portato avanti una rilevante opera di risanamento e regolarizzazione, (solo) in parte già avviata nel 2008-2009 dall’allora direttore dott. Giuseppe Manica.
In tal senso, cortesemente, Le chiedo di far immediatamente provvedere alla rettifica del contenuto di entrambe gli articoli, lesivi della mia reputazione, nonché di dare a questa mia lettera la stessa visibilità data agli editoriale pubblicati dal suo sito.
Migliori saluti
Federiga Bindi
Direttore IIC Bruxelles