Il presidente del gruppo socialista: “Sarebbe una vittoria per il Paese e per tutta l’Europa”
Il vicepremier di Atene: “è un ibrido istituzionale che agisce ormai su indicazione dei governi”
La priorità del semestre di presidenza greco dell’Unione europea non deve essere la lotta alla disoccupazione e nemmeno la gestione dei flussi di immigrazione ma bensì “abolire la Troika”. È questo l’unico modo che la Grecia ha per porre fine ad una “austerità brutale” che ha “gettato quasi la metà” del Paese “al di sotto della soglia di povertà”. È il messaggio che, il giorno dell’inaugurazione dl semestre ellenico, Hannes Swoboda, presidente del gruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo, ha voluto lanciare al governo di Atene.
Secondo Swoboda la Troika “ha fallito e nessuno l’ha fermata” perché su di lei “non c’è un controllo democratico”, e questa è una “mancanza di legittimità” che è “incompatibile con i valori europei”. Per questo il presidente dei Socialisti chiede che “la Troika e le sue politiche disastrose siano fermate” e che la “Commissione europea prende la piena responsabilità per ulteriori programmi” di assistenza ai Paesi in difficoltà. Per questo, ha concluso Swoboda, “in contrasto con il miraggio di austerità in cui alcuni leader vogliono ancora credere” l’abolizione della Troika durante la presidenza greca “sarebbe una vera vittoria per la Grecia e per l’Europa”.
E il suggerimento non è dispiaciuto al vice primo ministro greco Evangelos Venizelos secondo cui la Troika è “un ibrido istituzionale”, che non figura nei trattati dell’Unione europea e, anziché rappresentare le tre istituzioni (Commissione, Bc, Fmi), “agisce ormai su indicazione dei governi”. “Il nostro governo – ha aggiunto Venizelos – ha un ottima collaborazione con i rappresentanti della Troika per gestire il risanamento dei conti” ma è “difficile spiegare le particolarità della situazione sociale ed economica greca”.