Il capodelegazione del Partito democratico, in un’intervista a l’Unità, lancia il suo appello ai socialisti europei: “S&D sia punto di partenza per un progetto che vada oltre il socialismo”
L’alleanza dei Socialisti e Democratici (S&D), fondata da Partito democratico (Pd) e Partito Socialista europeo (Pse) può essere la premessa per la nascita di un vero e proprio partito europeo dei socialisti e dei democratici. Un partito con un orizzonte che “vada oltre il recinto socialista, ma che di certo lo includa”. A dirlo è il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, David Sassoli, in un’intervista al quotidiano l’Unità. E il modello a cui aspirare – si evince dalle parole dell’europarlamentare italiano – deve essere quello dell’esperienza del centrosinistra italiano.
Il Partito Democratico, sin dal suo primo ingresso come formazione unica al Parlamento europeo nel 2009, non ha mai fatto parte del gruppo dei socialisti europei a causa della presenza, all’interno della formazione politica italiana, di componenti riconducibili alle esperienze più moderate del socialismo e della Democrazia cristiana. Per trovare una collocazione all’interno dell’istituzione parlamentare europea, quindi, Pse e Pd hanno fondato assieme un’alleanza sovranazionale tra gruppi politici che unisse la sinistra europea con il centro sinistra italiano (la S&D).
Per il capodelegazione del Pd, però, la prossima sfida è quella di creare un vero gruppo politico europeo che riunisca il centrosinistra. “Perché l’esperienza europea del S&D possa progredire c’è bisogno dell’impegno di tutti – ha detto Sassoli – Il problema non è rifondare la sinistra, ma costruire il centrosinistra europeo e, per far questo, anche i socialisti devono cambiare”. In questo senso, la firma di una dichiarazione comune a Parigi, prevista per metà marzo con socialisti francesi e socialdemocratici tedeschi, è una scommessa per il futuro.
“Nel 2009 – ricorda Sassoli – quando abbiamo fondato il gruppo de l’S&D, il Pd non è diventato un partito socialista, e i socialisti hanno cominciato a comprendere che anche i loro partiti hanno bisogno di spalancare porte e finestre se vogliono rilanciarsi e contribuire a rafforzare la democrazia europea”. Per il capodelegazione del Pd, Il congresso del Pse in Italia può avviare una stagione fondativa, ma questo “dipende solo da noi”. Non si tratta di confluire in un partito – conclude Sassoli – ma di costruirne uno nuovo”.
M.F.