Il Parlamento ieri non ha votato la legge per la liberazione. Ancora qualche giorno e poi si blocca tutto, forse fino al 2015
La decisione verrà presa ufficialmente al vertice di Vilnius del 28-29 novembre, ma dopo che il parlamento ucraino non ha trovato una soluzione per consentire la scarcerazione di Yulia Tymoshenko, la firma dell’Accordo di associazione tra Kiev e Bruxelles sembra ormai un miraggio.
L’Unione Europea, che ha dato ufficialmente ancora qualche giorno di tempo al presidente Victor Yanukovich per tentare la mediazione, deciderà in base al rapporto della missione che oggi ha concluso il lavoro di monitoraggio in Ucraina e ieri sera ha riferito a Bruxelles. Gli osservatori speciali Alexander Kwasnwiewski e Pat Cox hanno annunciato che c’è tempo sino a martedì 19, data in cui si terrà la riunione del ministri degli Esteri Ue e la Rada si riunirà in seduta plenaria, per trovare un compromesso in extremis.
Le speranze sono però ormai poche e anche l’ultimo appello dell’opposizione, che ha invitato l’Ue a lasciare uno spiraglio anche nel caso a Kiev lo stallo non si sblocchi, pare destinato a cadere nel vuoto. Bruxelles ha legato la firma dell’Accordo di associazione alla liberazione dell’ex premier e ora che la via di uscita dal vicolo cieco è stata definitivamente sbarrata il summit di Vilnius si preannuncia come un fallimento. A meno di improbabili giravolte, con l’Europa che decida di chiudere gli occhi davanti al caso Tymoshenko e si inginocchi davanti all’impassibilità di Yanukovich.
A Kiev il leader di Patria Arseni Yatseniuk ha già invitato la comunità internazionale, Europa e Stati Uniti, a imporre sanzioni all’Ucraina se Yulia Tymoshenko rimanesse dietro e sbarre. Ma gli osservatori sono scettici sul fatto che dopo la virata della Bankova nelle ultime due settimana, la situazione possa capovolgersi ancora. Dopo le pressioni del Cremlino e gli incontri tra Vladimir Putin e Victor Yanukovich è arrivata ieri una lettera aperta dell’Unione degli industriali ucraini che ha chiesto il rinvio della firma dell’accordo con l’Ue: imprenditori e oligarchi sono preoccupati degli effetti negativi che l’avvicinamento all’Europa potrebbe avere nei rapporti con la Russia.
E se il presidente ha tenuto in questi giorni un basso profilo dopo aver scaricato la palla in Parlamento, è stato il primo ministro Mykola Azarov a ribadire oggi che la priorità per l’economia ucraina è quella di normalizzare i rapporti con la Russia.
“L’Ucraina vuole andare in Europa, ma non a qualsiasi prezzo”. Così ha sintetizzato il politologo Konstantin Bondarenko, sottolineando come al di à delle questioni economiche la liberazione dell’ex premier era una condizione alla quale Yanukovich non poteva sottostare.
Kiev, pur essendo andata negli ultimi mesi incontro alle richieste di Bruxelles in diversi punti, anche quello della giustizia selettiva con la scarcerazione dell’ex ministro della giustizia Yuri Lutsenko, si è bloccata sul dossier Tymoshenko di fronte al fatto che la stessa Ue ha voluto legare il destino dell’eroina della rivoluzione arancione a quello della firma dell’Accordo di associazione.
Per Bondarenko la rottura nei rapporti tra Ucraina e Bruxelles può essere saldata se da Bruxelles verranno prese posizioni diverse, ma è evidente che di accordo di associazione si parlerà solo fra qualche tempo. Già nei giorni scorsi era stata ventilata l’ipotesi che la firma potesse slittare al prossimo anno, ma secondo molti osservatori, dato che il 2014 è per l’Europa un anno elettorale e il 2015 ci sono le presidenziali in Ucraina, la questione verrà rimandata dopo le elezioni a Kiev.
Fino ad allora è altamente improbabile che Yulia Tymoshenko trovi la strada della libertà. Condannata a sette anni per abuso d’ufficio nel 2011, dovrebbe uscire solo nel 2018, ma altri processi pendono sulla sua testa. E dopo il fallimento della strategia europea, gli osservatori ritengono che perderà definitivamente il supporto dei suoi colleghi dell’opposizione, per i quali è più utile in prigione nella sua veste di martire, che non nell’arena politica.
“La Tymoshenko in corsa per le presidenziali distruggerebbe gli equilibri attuali”, ha detto l’analista politico Vladimyr Tsibulko, aggiungendo che il fallimento del vertice di Vilnius fa il gioco anche dei suoi avversari interni. I partiti dell’opposizione hanno annunciato una grande manifestazione a favore dell’accordo di associazione per il 24 novembre, ma allora i giochi saranno comunque già fatti.