La Commissione ha individuato nel surplus della bilancia commerciale tedesca un potenziale squilibrio macroeconomico. Il Presidente Barroso: “Capire se ha impatto negativo”
Non soltanto chi arranca e resta indietro. Sotto l’attento controllo della Commissione europea, dopo l’analisi annuale sulla crescita e la relazione del meccanismo di allerta che avvia la procedura per gli squilibri macroeconomici, c’è anche chi è tanto competitivo da rischiare di diventare un ostacolo per la ripresa del resto d’Europa. È il caso della Germania che, per la prima volta, rischia di finire sotto indagine per il surplus della sua bilancia commerciale.
“Dobbiamo capire se questo attivo ha un impatto negativo sul funzionamento dell’economia europea” e se “la Germania può fare di più per aiutare a ribilanciare l’economia europea” ha spiegato il presidente della Commissione, Jose Manuel Barroso, presentando i dati che hanno individuato potenziali squilibri economici in 16 Paesi. La repubblica federale, ha sottolineato, “ha registrato un’eccedenza commerciale importante che giustifica l’inchiesta”.
L’eccedenza delle partite della bilancia commerciale tedesca ha raggiunto a settembre il livello record di 18,8 miliardi di euro, grazie a una crescita dell’1,7% delle esportazioni e a una diminuzione dell’1,9% delle importazione. Dati che si traducono in un surplus commerciale superiore al 6% del Pil, al di sopra dei livelli fissati dalla Commissione che, dalla fine del 2011, ha anche il compito di controllare che i 28 Paesi dell’Unione non sviluppino pericolosi squilibri economici che potrebbero diventare problematici.
Il surplus commerciale tedesco, rileva la Commissione nel suo report, ha superato gli indicatori a partire dal 2007 e anche per il futuro l’avanzo dovrebbe rimanere sopra le soglie concordate, mostrando che “non si tratta di un fenomeno ciclico di breve durata”. Ma il forte surplus tedesco, sottolinea l’esecutivo Ue, “potrebbe spingere l’euro ad apprezzarsi nei confronti di altre valute”, cosa che “potrebbe rendere più difficile per i Paesi della periferia europea di recuperare competitività attraverso un deprezzamento interno”.
L’attenzione di Bruxelles, ha chiarito Barroso, non significa che la Commissione disapprovi la competitività della Germania ed è ancora “prematuro”, ha aggiunto “anticipare se ci saranno conseguenze per Berlino” una volta terminata la verifica, i cui risultati saranno resi noti la prossima primavera.
“Deve essere chiaro: non stiamo criticando la competitività economica della Germania o il suo successo sui mercati globali, perché questo è ciò che vogliamo da tutti gli Stati membri della Ue” ha commentato anche il commissario agli affari economici, Olli Rehn. “Un elevato avanzo commerciale per un lungo periodo – ha però spiegato il commissario – significa anche che i tedeschi stanno investendo costantemente gran parte dei loro risparmi all’estero. La questione è se questo sia efficiente, anche dal punto di vista della Germania”.
Letizia Pascale