Il Parlamento dell’isola ha approvato un un provvedimento che consente a un extracomunitario di acquistare il passaporto per 650 mila euro. Il premier Muscat pensa di attrarre ricchi investitori
Da oggi per diventare cittadini europei a tutti gli effetti, potrebbe bastare prendere un aereo, recarsi a Malta, e metter mano al portafoglio. Il Parlamento maltese ha infatti approvato un provvedimento nazionale che mette in vendita la cittadinanza ai richiedenti extracomunitari. Il prezzo del passaporto maltese? Solo (si fa per dire) 650 mila euro più eventuali spese di commissione. Diventare cittadino dell’isola mediterranea, sebbene sia quantomeno un investimento oneroso, aprirebbe però al richiedente extracomunitario le porte verso tutti i 28 Paesi dell’Unione europea. Essere cittadino maltese, infatti, vorrebbe anche dire essere cittadino europeo, abilitando di conseguenza alla libera circolazione in tutti gli Stati dell’Unione e l’acquisizione di tutti gli altri diritti comunitari.
Il primo ministro maltese, Joseph Muscat, sostiene che il programma appena approvato è stato pensato per portare all’interno dell’isola risorse, attirando persone “di alto valore” e che potenzialmente avrebbero gli strumenti economici per investire nel Paese (e in Europa). Secondo Muscat, l’iniziativa del suo governo potrebbe portare un guadagno di circa 30 milioni già dal primo anno dalla sua entrata in vigore (il che significa una vendita di circa 45 passaporti).
Il provvedimento del governo maltese ha suscitato però le preoccupazioni di diversi gruppi politici all’opposizione, preoccupati sia dal rischio che l’isola possa finire per essere considerata alla stregua di uno dei paradisi fiscali dei Caraibi che dalla mancanza di alcun legame specifico tra la cittadinanza e l’effettiva intenzione del richiedente di investire nel Paese. Una proposta simile era stata lanciata già nel 2012 dalla Bulgaria, la quale aveva vincolato però la concessione della cittadinanza nazionale al fatto che i richiedenti si dimostrassero pronti ad investire nel paese una cifra di almeno 650mila dollari (circa 500mila euro).
Il governo tuttavia insiste che tutte le domande saranno controllate approfonditamente per evitare che sia concessa la cittadinanza a criminali e persone con precedenti penali. Eric Major, amministratore delegato di Henley e Partners, il gruppo internazionale che sarà incaricato della gestione del programma, ha detto ai media maltesi che ci si aspetta di arrivare tra le 200 e le 300 richieste di cittadinanza.
Sull’argomento la Commissione ha optato per un cauto “no comment”, limitandosi a ricordare che è competenza esclusiva dello Stato membro stabilire le condizioni per la cittadinanza nazionale. Tuttavia è chiaro come questa iniziativa abbia dei risvolti anche di portata comunitaria. Se anche altri Paesi prenderanno iniziative simili a quella maltese, utilizzando la “vendita” della cittadinanza come strumento per risanare bilanci o “arrotondare” le entrate nazionali, a quel punto la vicenda diventerebbe tutt’altro che trascurabile, anche per le istituzioni europee.
Marco Frisone