Bruxelles – La grande ondata di caldo e la siccità che sta interessando l’Europa hanno già messo a dura prova Svezia e soprattutto Grecia. In Belgio si cerca di correre ai ripari per evitare che scoppino roghi dalla difficile gestione. Brigitte Aubert, sindaco di Mouscron, città del nord-ovest al confine con la Francia, ha vietato in tutto il territorio comunale ogni tipo di comportamento e attività che possano rischiare di incendiare giardini e boschi, secchi a causa del protrarsi delle elevate temperature. Stop quindi a barbecue, spettacoli pirotecnici, lancio di petardi e mortaretti. Vietato pure, con apposita ordinanza, l’utilizzo delle lanterne cinesi. Decisa poi una stretta per i fumatori, solitamente inclini a gettare i mozziconi ancora accesi per terra. Si potrà alimentare il vizio, ma lontano da aree boschive e campi, così come a debita distanza dai sacchi contenenti rami e fogliame che si sistemano fuori dalla porta i giorni della raccolta differenziata.
Quello di Mouscron non è il primo comune belga a varare misure preventive di questo tipo. L’ordinanza di Aubert segue le decisioni analoghe già decretate dal vicino comune di Tournai, dove l’amministrazione locale ha vietato l’accensione di fuochi di ogni genere (inclusi quelli per le grigliate) e quelli d’artificio. La questione del gran caldo e della siccità anima il dibattito politico delle varie amministrazioni locali del Belgio. Nella municipalità di Ottignies-Louvain la neuve i partiti di opposizione contestano alla giunta di non aver predisposto alcun piano anti-siccità, e ne chiedono uno quanto prima.
A Bruxelles si monitora invece la tenuta degli alberi. Con la terra inaridita si teme che la presa delle radici possa ridursi, col rischio di cadute. Nel Comune di Uccle, uno dei 19 che compongono la città-regione di Bruxelles, oggi alle 13.00 si è registrato il record storico di caldo con 34,6 gradi, un livello mai misurato prima il 27 luglio.