Bruxelles – Il Parlamento europeo non ha digerito il rinnovo all’utilizzo del glifosato in agricoltura. Il processo decisionale che ha portato al nuovo permesso d’uso di cinque anni per il principio attivo usato nei pesticidi lascia spazio a troppo interrogativi secondo gli europarlamentari, che adesso vogliono vederci chiaro. La conferenza dei presidenti ha deciso di istituire una commissione speciale per verificare le modalità di analisi e verifiche, il modo in cui sono state prodotte le informazioni alla base delle decisioni che i Paesi membri sono stati chiamati a prendere e alla base delle proposte della Commissione europea. Lo speciale organismo parlamentare avrà 30 membri, e un mandato di nove mesi, estendibile se l’Aula lo riterrà necessario.
I gruppi parlamentari dovranno selezionare i membri per la nuova commissione, un’operazione che potrebbe essere completata già la prossima settimana. La formazione della commissione speciale (non è d’inchiesta, e quindi avrà meno poteri) è prevista in occasione della sessione plenaria di marzo (12-15), per permettere all’organismo di riunirsi per la prima volta al più tardi entro la fine del mese prossimo.
La commissione d’inchiesta sui pesticidi non potrà revocare le decisioni già prese. Potrà però spiegare come ci si è arrivati. Chiarezza, informazione e trasparenza sono dunque gli obiettivi che si prefigge la speciale commissione. Il caso del glifosato mostra il problema che c’è nelle agenzie dell’Ue, secondo i parlamentari. L’organizzazione mondiale per la sanità (Oms) lo ha ritenuto potenzialmente cancerogeno, Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) invece no. La vicenda del glifosato ha mostrato le divisioni del mondo scientifico, e il Parlamento europeo vuole quindi dire ai cittadini dell’Unione perchè nonostante ciò sia possibile autorizzare determinate sostanze. Il gruppo dei 30 produrrà relazioni e raccomandazioni.