Bruxelles – Scatta la rivoluzione tra i socialisti spagnoli: le primarie di domenica hanno riconsegnato la guida del Partido socialista obrero espanol (Psoe) a Pedro Sanchez. Una vittoria che ha sorpreso un po’ tutti, con Sanchez che ha battuto con il 50% circa dei voti l’ex-premier basco Patxi Lopez (10%) e soprattutto la governatrice dell’Andalusia Susana Diaz (ferma al 40%), candidata dell’establishment socialista, che i sondaggi davano in grande vantaggio alla vigilia.
L’ex segretario era stato in precedenza costretto a dimettersi dai “baroni” del partito, guidati dalla stessa Diaz, dopo due sconfitte storiche del Psoe alle politiche. Il partito era sceso dal 48% degli anni ’80 sotto Felipe Gonzales, ad un umiliante 22%. Sanchez si era poi dimesso anche dal parlamento in segno di protesta verso la linea morbida del suo partito, che aveva deciso l’astensione dall’opposizione sull’investitura del premier Mariano Rajoy con un esecutivo di minoranza, in nome della governabilità del paese. “No è No”, aveva detto Sanchez rivendicando l’impegno preso in campagna elettorale di non appoggiare la nascita del secondo governo Rajoy. E la base del partito domenica lo ha premiato riconsegnandogli la guida del Psoe.
Tra i principali media spagnoli alcuni parlano di un “momento populista” per la Spagna, altri di “uno tsunami” per il Partito socialista e per la politica spagnola. La vittoria di Sanchez è una cattiva notizia per il premier Rajoy e segna un rischio per la stabilità politica del Paese, basata finora su un Psoe mansueto nei confronti del governo. “Il Psoe farà un’opposizione utile, in difesa della maggioranza sociale che è stufa della corruzione del Partito popolare e che soffre della precarietà del lavoro e della disuguaglianza, conseguenze dei tagli del governo”, ha detto Sanchez dopo la vittoria, ringraziando i suoi sostenitori. “Non dimentichiamoci che il governo attuale teme un Partito socialista unito. Faremo l’indicibile per porre fine alla corruzione del Pp, con rotta alla Moncoa (il palazzo di Madrid sede del governo, ndr). Tutto comincia domani: costruiamo un nuovo Partito per cambiare la Spagna”, ha concluso il nuovo segretario del Psoe.