Bruxelles – L’Europa festeggia i 30 anni del programma Erasmus e lo fa in grande con l’evento lanciato di oggi al Parlamentarium, il museo del Parlamento europeo a Bruxelles, dando inizio ai festeggiamenti che continueranno con una serie di eventi sparsi in tutta Europa per tutto il 2017.
Con circa 2,1 miliardi di euro di budget e quasi 700 mila persone tra studenti, volontari e tirocinanti nel 2015, l’Erasmus rappresenta uno dei più grandi programmi per la mobilità al mondo. L’Italia si attesta al quinto posto come Paese scelto per venire a studiare, con circa 22 mila studenti provenienti da tutta Europa.
Ad intervenire all’evento diversi giovani che in passato hanno partecipato al progetto, per raccontare la loro esperienza e per dire cosa è cambiato nella loro vita con l’Erasmus. Il programma, nato come un progetto di mobilità per consentire agli studenti universitari di studiare all’estero, ha subito alcuni cambiamenti durante il suo percorso, e ora, sotto il nome di Erasmus+, racchiude i programmi per la mobilità sia degli studenti che dei lavorari.
“Oggi celebriamo insieme i 30 anni di Erasmus e i 60 anni dei Trattati di Roma, in una Europa che si confronta con difficoltà economiche e occupazionali specie giovanili, crescenti disuguaglianze sociali e un diffuso senso di insicurezza che mettono a dura prova i valori fondativi della casa comune europea, sfidata ora dalla Brexit”, ha dichiarato Silvia Costa, eurodeputato del gruppo S&D ed ex presidente della commissione Cultura ed educazione del Parlamento europeo. L’esponente del Pd ha aggiunto che “il modo migliore per celebrare questo anniversario è rendere le generazioni Erasmus protagoniste nella grande missione di costruire anticorpi etici e culturali contro l’egoismo, i muri e le divisioni che stanno attraversando il nostro Continente”.
All’evento è intervenunta anche la commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, Marianne Thyssen, sottolineando come studiare e lavorare all’estero sia un’esperienza unica e come l’Erasmus abbia arricchito la vita milioni di giovani europei. Il commissario per l’Educazione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics, ha ricordato che il progetto Erasmus non è nato in una notte, ma è stato rifiutato per ben tre volte dal Consiglio. “L’Erasmus è una delle più belle cose che l’Ue abbia fatto. Non è un programma per soli universitari, ma riguarda la mobilità dei giovani in generale”, ha concluso Navracsics.
Dopo i cinque milioni di partecipanti, tra studenti, apprendisti e volontari, raggiunti nei primi trent’anni da Erasmus+ e i programmi predecessori, si è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo indicato in 4 milioni di adesioni nel periodo 2014-2020, come indica il rapporto annuale del 2015.