Bruxelles – Piace all’Unione europea la mossa di Kiev, che ha deciso di tentare il tutto per tutto per evitare il collasso del sistema bancario ucraino. Ieri sera il governo ha annunciato la nazionalizzazione della prima banca del Paese, la PrivatBank, di cui ora l’esecutivo è proprietario “al 100%” per garantire “il funzionamento ininterrotto dell’istituto e la salvaguardia del denaro dei suoi clienti”. La nazionalizzazione arriva dopo mesi di indiscrezioni sulla PrivatBank, che secondo i media locali è schiacciata sotto il peso dei prestiti in sofferenza. Secondo il presidente ucraino, Petro Poroshenko, la decisione “salva sia la banca sia il sistema bancario” della repubblica ex sovietica.
La decisione piace a Bruxelles, con l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini che, in occasione del terzo consiglio di associazione Ue-Ucraina, definisce la decisione di nazionalizzare l’istituto “audace e coraggiosa”. Mogherini ha voluto “lodare gli sforzi del primo ministro, del presidente e del governo” per “restaurare la fiducia nel settore finanziario” e si è detta convinta che “questo passo aiuterà ad assicurare che tutte le banche in Ucraina abbiano gli stessi standard di vigilanza prudenziale, rendendo il settore bancario più forte e più resiliente”. Da Bruxelles il vice primo ministro Stepan Kubiv, venuto in rappresentanza del premier Volodymyr Groysman impegnato a Kiev proprio a gestire la situazione del settore bancario, ha sottolineato che “la decisione è sostenuta dalla comunità internazionale”.
In effetti il fallimento della banca avrebbe minacciato il fragile sistema finanziario ucraino: secondo gli stress test della banca centrale su 39 istituti, 28 non hanno la liquidità sufficiente a sopravvivere a una nuova crisi finanziaria. Il risanamento delle banche è invece una delle condizioni poste dagli alleati occidentali di Kiev per tenere aperte le loro linee di credito. Un fallimento, insomma, avrebbe portato alla perdita degli ingenti aiuti internazionali, come quello da 17,5 miliardi di dollari in quattro anni del Fondo monetario internazionale o quello da 600 milioni firmato proprio oggi dalla Banca europea per gli Investimenti, nell’ambito del programma di assistenza finanziaria Ue da tre miliardi di euro per il periodo 2014-2016.
A margine del terzo consiglio di associazione, Ue e Ucraina hanno anche firmato un accordo da 104 milioni a sostegno della riforma della pubblica amministrazione nel Paese (parte di un pacchetto più ampio da 300 milioni) e una serie di accordi transfrontalieri, che confermano la partecipazione dell’Ucraina in programmi finanziati dall’Ue per promuovere lo sviluppo economico e sociale nella regione. In totale il pacchetto di supporto annunciato dall’Ue nei confronti di Kiev a marzo 2014 è di 11 miliardi di euro.