Berlino – Circa 320mila persone sono scese in piazza in tutta la Germania per dire “No” al Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e al Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), i trattati di libero scambio tra Unione Europea con Stati Uniti e Canada.
A Berlino, sfidando il maltempo, hanno dimostrato oltre 70mila persone appartenenti a diverse sigle sindacali, ambientaliste e della società civile che temono per una guerra al ribasso degli standard sociali e ambientali europei. In tutta la Germania le manifestazioni organizzate dalle associazioni che si oppongono ai due trattati di libero scambio, uno già concluso e in attesa di ratifica (il Ceta) e uno ancora in corso di trattative (il Ttip), sono state sette. Oltre a Berlino si è manifestato ad Amburgo, Stoccarda, Colonia, Lipsia, Francoforte e Monaco.
Il tema del Ttip e del Ceta è molto sentito dai tedeschi, che più degli altri europei forse si oppongono alla firma di questi trattati. Lo stesso Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia e vice cancelliere, ad agosto aveva dichiarato falliti i negoziati sul Ttip.
Nonostante diversi paesi, tra cui l’Italia, abbiamo espressamente chiesto con una lettera alla Commissione europea di proseguire con i trattati pochi giorni fa, la Germania e la Francia si sono astenute dal sottoscrivere la missiva, facendo ben sperare i manifestanti.
Ma Gabriel, che ha fatto la voce grossa contro il Ttip, ha invece lasciato intendere che il Ceta è un buon accordo e che si impegnerà personalmente a discutere con il primo ministro canadese Justin Trudeau. Queste dichiarazioni stanno creando non pochi mal di pancia all’interno della Spd (Partito Social Democratico), la cui base è contraria a entrambi i trattati.
Il 19 settembre si terrà il congresso del partito a Wolfsburg, che si annuncia caldo, dove la base deciderà se sostenere il proprio leader e la sua posizione. Dal canto suo, la cancelliera Merkel ha dichiarato di essere favorevole alla prosecuzione delle trattative su Ttip e Ceta.