Bruxelles – Dietro al sorriso angelico del bambino delle barrette di cioccolato Kinder potrebbe nascondersi un inganno. L’associazione tedesca Foodwatch denuncia la presenza di un livello preoccupante di idrocarburi degli olii minerali (Moh) nel cioccolato prodotto dall’azienda italiana Ferrero. Si tratterebbe di una sostanza chimica che se presente negli alimenti ad alte concentrazioni è fortemente cancerogena.
L’associazione indipendente tedesca fa appello all’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, affinché si occupi al più presto delle conseguenze di questa sostanza chimica. Secondo un parere scientifico del 2012 dell’Efsa sull’esposizione umana attraverso l’alimentazione agli idrocarburi degli olii minerali, il loro impatto sulla salute umana è molto vario. Ci sono due tipi di Moh: quelli “aromatici” che possono essere cancerogeni tanto da danneggiare il Dna o provocare tumori, e quelli “saturi” che possono accumularsi nei tessuti umani e provocare danni al fegato.
Nel mirino dell’associazione tedesca Foodwatch non è finita solo l’azienda italiana Ferrero, ma anche la svizzera Lindt e la tedesca Rübezahl Schokoladen. Le analisi chimiche fatte dall’associazione hanno riscontrato livelli troppo elevati di idrocarburi degli olii minerali (Moh) anche nei torroncini “Fioretto” dell’azienda di Zurigo e nella barretta di cioccolato e cereali “Sun Rice” dell’azienda tedesca. Tutti e tre i prodotti analizzati risulterebbe, quindi, potenzialmente cancerogeni per la salute umana.
Tuttavia, non esiste ancora uno studio approfondito sull’impatto che le alte quantità di questa sostanza hanno negli alimenti e gli Moh non sono stati ufficialmente riconosciuti come pericolosi per la salute. Anche l’autorità belga Fasfc (Agenzia federale per la catena alimentare per la sicurezza) ritiene di non poter verificare il grado di tossicità dei prodotti che contengono la sostanza sotto accusa, anche a causa della mancanza di un metodo d’analisi consolidato a livello europeo.
Fino a questo momento, l’azienda italiana Ferrero non ha risposto alle accuse dell’associazione tedesca Foodwatch.