Bruxelles – Lo scorso 22 marzo i terroristi hanno attaccato Bruxelles “città che ci è cara e che amiamo, città delle nostre amicizie e dei nostri amori, città in cui abbiamo abitudine di vivere in armonia con quelli che ci circondano”. È iniziato con un omaggio alla capitale del Belgio ferita dagli attentati dell’Isis l’intervento sul terrorismo alla Plenaria di Strasburgo del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Il presidente ha ricordato, sola vittima chiamata per nome, Patricia Rizzo, la funzionaria italiana di un’agenzia della Commissione morta nell’attentato alla metropolitana di Maelbeek. “La Commissione porta cordoglio perché in quei pesanti attentati abbiamo perduto Patricia Rizzo, giovane donna italiana piena di energia, fine, intelligente e radiosa. La ricorderemo a lungo”, ha affermato Juncker ha ha poi reso omaggio anche “a ognuna delle vittime, a ognuna di quelle vite strappate”.
Nel suo intervento in Aula il presidente è tornato a chiedere maggiore cooperazione tra i servizi degli Stati membri perché “la frammentazione che ci rende vulnerabili”, mentre “la cooperazione fa la forza” ha affermato. Juncker ha anche difeso il Belgio, da più parti attaccato in queste ultime settimane e definito uno Stato fallito. “In materia di lotta al terrorismo nessuno può dare delle lezioni a chicchessia, e soprattutto non al Belgio che è un grande Paese, messo duramente alla prova”, e per questo “non ci possono essere dubbi o critiche nei suoi confronti”, ha concluso il presidente.